PIANO PAESAGGISTICO, TUTTI NELLA TRAPPOLA: NON E’ ANCORA SOSPESO, LA GAFFE DELL’ORDINE DEGLI ARCHITETTI
Il nostro giornale, già da ieri, ha evidenziato la premura a dare per “sospeso” il Piano e il limite temporale dei 120 giorni. Un Ordine del giorno non è un atto amministrativo
Ieri è successo un fatto curioso, frutto molto probabilmente del clima elettorale in corso per le votazioni europee. Del resto, qualche dichiarazione di in deputato regionale barbuto non aiuta a pensare ad una enfasi che subisce il clima da campagna elettorale.
E’ successo che l’Assemblea regionale siciliana, nella tarda serata di mercoledì, ha approvato un Ordine del Giorno che impegna il Governo regionale e l’Assessore ai Beni Culturali a sospendere per 120 giorni il decreto del 29 luglio 2013 contenente il Piano Paesaggistico di Agrigento.
Un Ordine del Giorno è un atto di indirizzo politico rivolto al Governo che può adottarlo (ma anche no) e trasformarlo in atto amministrativo. Non costiuisce un obbligo. Solo allora, l’Ordine del Giorno, o mozione di indirizzo, avrà la sua efficacia. La cosa strana, ma relativamente considerando la smania dei politici vittime dall’effetto d’annuncio, è che a cadere nell’errore di diffondere il messaggio che il Piano Paesaggistico fosse già sospeso è stato l’Ordine degli Architetti di Agrigento con una nota firmata dal presidente Massimo Trapani.
L’Ordine degli Architetti comunicava “Piano paesaggistico, i tecnici fanno centro: sospesa l’efficacia”. Addirittura, il deputato regionale del Pd, Giovanni Panepinto, nello stesso comnunicato diramato dall’Ordine degli Architetti dichiarava: “Adesso si apre la possibilità per oltre 50 piccole aziende della Montagna di pensare a quegli interventi edilizi possibili grazie allo sfruttamento di finanziamenti che con questo Piano così formulato non erano fruibili”.
A parte che il Piano Paesaggistico, assai criticabile per come impostato e per le incongruenze contenute, non è restrittivo solo per la “Montagna” assai cara al deputato in questione.
Ma l’Ordine del Giorno approvato, se trasformato in atto amministrativo del Governo (e non abbiamo dubbi che tale diverrà) ha la durata temporale di 120 giorni. Vivendo in una terra dove per fare una privatizzazione di un ente regionale come le Terme sono trascorsi 15 anni ancora infruttuosi, 4 mesi per concretizzare quello che non si è riusciti in questi anni di preparazione del Piano Paesaggistico ci sembrano effettivamente pochi.
Qualche scienziato politico addirittura, preso dalla foga delle cazzate, ha anche detto che sarà preparata una norma urbanistica per revocare il Piano Paesaggistico da inseriere nella prossima finanziaria. Se così fosse, bisogna dire che il Commissario dello Stato non è poi così tanto cattivo quando impugna le norme emanate dall’Ars. Che c’entra una norma urbanistica con una legge dai contenuti esclusivamente finanziari?
(Nella secondo foto, la pagina 2 dell’Odg. Alla fine viene specificata la durata della sospensione di 120 giorni)