PESTAGGIO ALFREDO CONOSCENTI, OGGI HANNO TESTIMONIATO I FAMILIARI DI ALESSANDRO GALLUZZO
Alcuni testi hanno spiegato perché hanno girato il video mentre Alfredo Conoscenti giocava a calcio i primi di giugno, dopo poche settimane dall’aggressione
Lunghissima udienza quella di oggi, davanti il giudice monocratico Cinzia Alcamo, per il processo relativo all’aggressione subita da Alfredo Conoscenti la notte tra il 18 e 19 maggio del 2013. Si è smaltita di molto la lista dei testi della difesa di Alessandro Galluzzo, assistito dagli avvocati Carmela Bacino e Antonino Turturici. Il processo continuerà il prossimo 19 gennaio. Mancano poche udienze per la conclusione di un processo piuttosto complesso.
In modo particolare, nell’udienza di oggi si oggi si è descritto il fatto accaduto nel luglio 2012, dieci mesi prima dell’aggressione ad Alfredo Conoscenti, iniziata in via Licata e terminata a Largo Spada. In questo episodio di violenza, la vittima fu Alessandro Galluzzo, ritenuto dalla pubblica accusa uno dei principali protagonisti dell’aggressione ad Alfredo Conoscenti. Galluzzo, insieme ad un suo amico, a bordo del suo ciclomotore, stava rientrando a Sciacca da Caltabellotta, dove era stato per partecipare ad una festa.
Mentre stava percorrendo la strada di ritorno, Alessandro Galluzzo venne colpito al viso da Alfredo Conoscenti. Secondo la ricostruzione dei fatti, Conoscenti sferrò il colpo sporgendosi dal lato destro della macchina, sulla quale erano presenti un amico ed un’amica. Galluzzo, dopo il colpo subito, cadde a terra finendo contro un guardrail. Riportò una ferita sopraccigliare.
A parlare dell’episodio oggi in udienza è stata un’agente della Polizia Municipale, vicina di casa dei Galluzzo. “Vidi ritornare Alessandro verso le ore 23. Mi accorsi che aveva una ferita vicino l’occhio e sanguinava. Mi premurai di portarlo al pronto soccorso, ma mi disse di no. Non mi disse cosagli fosse successo. Lo seppi l’indomani dalla mamma. Consigliai anche di sporre una denuncia. Cosa che non fu fatta”.
E’ stato il padre di Alessandro Galluzzo, nel corso della sua testimonianza a spiegare il perché non su denunciato il fatto. “Ci disse che aveva subito un agguato e che era stato colpito da Alfredo Conoscenti. Prima di questo episodio, mio figlio era andato a parlare con Alfredo Conoscenti, dicendo di lasciare in pace la sua ragazza”.
Alla domanda della pubblica accusa del perché non avesse denunciato il fatto, il padre di Galluzzo ha detto che “il figlio non voleva che i genitori si intromettessero in cose di ragazzi”.
Dall’udienza di oggi, è emerso che al centro della frizione tra Alessandro Galluzzo e Alfredo Conoscenti ci sarebbe stata l’attenzione che quest’ultimo avrebbe avuto nei confronti della ragazza di Alessandro. Il rapporto amoroso tra Galluzzo e la sua ragazza si sarebbe interrotto per il mese di febbraio 2013. Poi i due tornarono insieme.
I genitori di Alessandro Galluzzo, ma ha testimoniato anche la sorella minorenne, nel corso della loro escussione hanno ribadito che il figlio Alessandro ha sbagliato a picchiare Alfredo Conoscenti, come, del resto, hanno ribadito che lo stesso Conoscenti ha sbagliato a sferrare il pugno al loro figlio. Ciò che i genitori di Alessandro Galluzzo hanno evidenziato è che il figlio “non nutriva l’idea della vendetta”. “Alessandro è stato chiamato a telefono da alcuni ragazzi mentre iniziava l’aggressione in via Licata”.
Alessandro Galluzzo si trova ancora ai domiciliari. “Si trova in uno stato di prostrazione- hanno detto i genitori-. Ripete sempre, “ma cosa ho fatto!” Ma c’è un passaggio il padre di Alessandro ha evidenziato: “Ho restituito a Conoscenti quello che lui mi aveva dato”.
Nella testimonianza di oggi, in buona sostanza, i genitori di Alessandro hanno spiegato che il loro figlio non aveva nessuna idea di vendetta. “E’ stato chiamato da altri che gli hanno detto che stavano picchiando Alfredo”. “Mio figlio mi ha detto che aveva raggiunto il luogo della lite per restituire il pugno che aveva ricevuto dallo stesso Alfredo” (episodio di Caltabellotta).
Nel corso dell’udienza, sono stati escussi anche altri tre ragazzi protagonisti di una partita a calcio, disputata in un impianto ubicato in contrada Isabella. Partita che si è svolta i primi di giugno 2013, a meno di un mese dall’aggressione subita da Conoscenti. Il video mostra la partita di calcio giocata da Alfredo Conoscenti. Alle domande del perché dell’esistenza del video, i tre ragazzi hanno risposto che “sembrava assurdo che un ragazzo pestato gravemente potesse giocare a calcio senza accusare problemi”.
A testimoniare oggi, anche la dirigente dell’istituto frequentato da Alessandro Galluzzo. La testimonianza si è soffermata sull’episodio del 5 novembre 2012, quando all’interno dell’Istituto ci fu una irruzione di ragazzi che intendevano aggredire Conoscenti. “Verso le ore 13 sentii un trambusto- ha detto la dirigente-. Dapprima mi sembrò l’uscita dei ragazzi, ma subito mi vennero a riferire che c’era stato un tentativo di aggressione ad Alfredo Conoscenti. Lo raggiunsi sulla scala, per portarlo in presidenza. Era sconvolto e terrorizzato”.
La denuncia dell’episodio, sporta al Commissariato locale di Polizia, è contro ignoti. Una successiva querela del Conoscenti, riportava il nome di Alessandro Galluzzo. Si è discusso anche sulla condotta del Galluzzo. Una condotta sintetizzata dal voto in condotta, fissato nella sufficienza. La difesa ha chiesto i verbali e documenti relativi alle eventuali note di condotta su Galluzzo. La stessa dirigente ha spiegato che la “sufficienza in condotta del Galluzzo rientra in una statistica fisiologica dell’Istituto scolastico che è pari al 7-8% della popolazione scolastica”.
Nel corso dell’udienza si è parlato delle ore precedenti all’aggressione subita da Alfredo Conoscenti, in particolare dalle ore 21 del 18 maggio 2013 fino a mezzanotte. I genitori di Galluzzo, e anche la sorella minorenne, hanno spiegato che Alessandro si trovava a casa con la fidanzata e stavano vedendo un Dvd. Alessandro Galluzzo avrebbe preso la sua ragazza col ciclomotore di sua sorella e alle ore 21 erano a casa per vedere il Dvd. Poi la sorella è uscita col ciclomotore per passare la serata a Rocca Regina (presso un locale del porto). “A mezzanotte- ha detto la sorella- mi ha telefonato mia madre dicendo che dovevo rientrare a casa perché ad Alessandro serviva il ciclomotore per accompagnare la sua ragazza. Io a mezzanotte e dieci ero già a casa. E’ venuto a prendermi mio padre. Ho lasciato il motorino ad Alessandro”. I genitori di Alessandro Galluzzo hanno ribadito che mai nessuna segnalazione di comportamenti provocatori o violenti era pervenuta da persone o dall’ambiente scolastico.
Gli altri imputati in questo processo sono Calogero Danilo Termine, difeso dall’avvocato Scalici, Giuseppe Ciancimino, difeso da Antonino Tornambè. La parte civile è rappresentata dagli avvocati Maurizio Gaudio e Giovanna Craparo. La pubblica accusa è rappresentata dal magistrato Alessandro Moffa.
Gli imputati sono accusati di lesioni personali aggravate.