PESCATORI OGGI IN PIAZZA. CORTEO E SIT IN SULLA 115
Oggi scendono in piazza anche i pescatori. Questa mattina il centro storico di Sciacca vivrà un altro momento di protesta di un settore trainante del’economia cittadina. Una protesta che incrocia quella regionale, i quattro giorni di blocchi degli autotrasporti che hanno messo una intera regione in ginocchio.
Una proetsta che continua, promossa dal movimento Forza d’urto, sigla che raccoglie i camionisti aderenti all’Associazione imprese autotrasportatori siciliani, agricoltori riuniti sotto la sigla del Movimento dei forconi e pescatori che, da lunedì scorso, sbarrano strade, ferrovie, porti, per protestare contro l’aumento del prezzo dei carburanti e delle tariffe autostradali. In tutta l’isola, da Siracusa a Palermo da Messina a Catania, i supermarket sono semivuoti, manca l’acqua minerale e negli scaffali gran parte dei prodotti sono esauriti. Tutti i distributori di carburante sono ormai chiusi.
Non ha messo fine alla protesta nemmeno il vertice a Palazzo d’Orleans tra Raffaele Lombardo, i prefetti di Palermo e Catania e una ventina di rappresentanti dell’Aias e dei Forconi (prima della riunione il governatore ha incontrato in separata sede Giuseppe Richichi e Mariano Ferro, leader dell’Aias e dei Forconi). “Non c’è pieno controllo del movimento”, ha detto Lombardo ai giornalisti che gli hanno chiesto se dopo il vertice i blocchi saranno rimossi. “Atti di forza per rimuovere i blocchi? Spero e credo di no. È un movimento ampio, che non è rappresentato da una persona o da gruppi e che sfugge al controllo. Rivolgo dunque un appello a chiunque partecipi ai blocchi di evitare degenerazioni e disagi alla gente”.
Il movimento ha confermato i blocchi in Sicilia dopo il vertice alla Regione. “Lombardo e i politici non hanno capito o non vogliono capire: la gente è affamata. Dobbiamo andare a protestare a Roma? Non abbiamo i soldi per comprare i biglietti. Ci vadano i deputati regionali con le loro indennità. La verità è che stanno sottovalutando quanto sta accadendo”, dice Giuseppe Richichi, leader dell’Aias. Dopo il vertice palermitano, Richichi avverte: “La protesta va avanti, non cambia nulla”. Blocchi e presidi, dunque, proseguiranno fino alla mezzanotte di domani. E poi?