Per l’associazione Nessuno Tocchi Caino è ottima l’apertura del carcere di Sciacca all’esterno nel mondo del volontariato

SCIACCA- “Nessuno tocchi Caino” ha visto impegnata la Camera Penale di Sciacca sulle condizioni carcerarie, su iniziativa dell’associazione “Nessuno tocchi Caino”. Mattinata intensa quella di Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino, e del Sergio D’Elia, segretario, accompagnati dall’avvocato Aldo Rossi presidente della Camera Penale di Sciacca.

In una conferenza stampa tenutisi oggi pomeriggio nella sede della Lega Navale Italiana, sezione di Sciacca presieduta da Giuseppe Di Giovanna, si è fatto il resoconto della visita alle due strutture penitenziarie.

Lo scopo dell’associazione Nessuno tocchi Caino è quella di verificare le condizioni dei detenuti e delle strutture carcerarie in funzione dell’articolo 27 della Costituzione che considera la detenzione in funzione di una riabilitazione del soggetto in vista del suo reinserimento in società.

“Le nostre visite alle strutture penitenziarie di Castelvetrano e Sciacca- ha detto l’avvocato Rossi- in buona sostanza contengono aspetti pregevoli. In particolare il carcere di Sciacca dove è importante l’apporto di associazioni di volontariato che svolgono progetti finalizzati a formare i detenuti, nel campo del lavoro, dell’arte, di mestieri”.

Rita Bernardini, presidente di Nessuno Tocchi Caino, ha sfoderato cifre che dimostrano come lo Stato spenda poco in investimenti mirati a migliorare le condizioni generali dei detenuti. Insomma, è lo stesso Stato a investire poco per l’ossequio dell’articolo 27 della Costituzione. Tempi lunghi della giustizia i cui processi si concludono con assoluzione per buona metà di chi si trova ristretto.