PER LA REGIONE ELINA SALOMONE E’ IDONEA AL RUOLO DI DIRIGENTE TECNICO BIBLIOTECARIO

Nemo propheta in patria (sua). Frase tratta dai Vangeli e che rappresenta la difficoltà delle persone di emergere in ambienti a loro familiari. L’ambiente “familiare”, nel nostro caso, è il Comune di Sciacca, nello specifico l’Amministrazione comunale, che ritiene la dottoressa Elina Salomone non in possesso di requisiti idonei a svolgere la funzione di dirigente della biblioteca comunale Cassar. Affermazione resa dal sindaco Francesca Valenti ad un’emittente locale nel corso di un’intervista.

L’assessorato regionale delle Autonomie locali e della Funzione Pubblica, invece, ritiene la dottoressa Salomone Angiolina Rosaria, meglio conosciuta come Elina, in possesso di titoli idonei e la qualifica idonea nella graduatoria del concorso per titoli a 42 posti di Dirigente Tecnico Bibliotecario. Concorso bandito in seguito al Decreto del Dirigente Generale del 28 settembre 2011.

La dottoressa Salomone, dunque, per la Regione, a seguito di concorso per titoli, è idonea e titolare dei requisiti per assumere il ruolo di  Dirigente Tecnico Bibliotecario, mentre al Comune di Sciacca ritengono che non abbia i requisiti.

La dottoressa Elina Salomone, con un sol colpo, di recente è stata rimossa dall’incarico di dirigente della biblioteca e di responsabile dello sportello antiviolenza che opera all’interno della Procura della Repubblica di Sciacca.

Una scelta che ha stupito e nel contempo ha sollevato diverse perplessità.

Lo scorso 11 maggio fu il consigliere comunale di Mizzica, Fabio Termine, ad intervenire sulla rimozione della Salomone definendola “curiosa” e chiedendo “quale sia l’idea diversa che si è ripensata sul funzionamento della biblioteca, quali somme l’assessorato al bilancio ha previsto per la gestione, quali azioni si vogliono mettere in campo ed a quale funzionario con competenze specifiche si è pensato”.

Termine valorizza l’operato della Salomone, riferendo che da utente “ha vissuto in prima persona tutte le fasi, dalla riapertura al pubblico nel 2014 dopo anni di inattività, le collaborazioni con volontari per la sistemazione, le visite guidate per i bambini delle scuole, i convegni sulla legalità e sul sociale, la progettualità sull’informatizzazione, la battaglia per spostare la biblioteca in spazi più idonei e funzionali, innumerevoli incontri e solleciti indirizzati alla Sovrintendenza ai beni culturali e alla classe dirigente tutta per intervenire su un bene comune di indiscussa importanza per la nostra comunità”.  “Tutto quello che era nelle sue competenze, responsabilità, possibilità – continua Termine – la Salomone ha fatto, senza mai indietreggiare”. “Cosa non è piaciuto di questi anni visto che si è scelto di interrompere questo percorso virtuoso ?”.

Il 12 maggio interviene anche l’architetto Umberto Marsala. “Sento di dovere esprimere la mia solidarietà per Elina Salomone, che con un sincronismo disarmante è stata esautorata da direttrice della biblioteca comunale e da coordinatrice di “La Fenice” centro antiviolenza contro le donne”. Per Marsala, “è  chiaro che si tratta di una vera e propria persecuzione, che prende ancor di più un aspetto grottesco perché la Salomone ha fatto rinascere la biblioteca dopo decenni di nulla e l’ha messa al centro di un dibattito culturale”. Marsala ricorda anche che “è stata il motore principale alla creazione dello sportello antiviolenza, in sinergia con l’ex Procuratore della Repubblica di Sciacca, Vincenzo Pantaleo, che dalla sua fondazione ha portato alla luce numeri drammaticamente inaspettati per questa parte di territorio”. Poi conclude: “Spero che la mediocrità non l’abbia vinta sulla buona volontà di pochi, e che una coscienza questa città l’abbia ancora!”

Una vicenda che merita un dibattito in Consiglio comunale anche sulla scorta della “graduatoria di merito” per Dirigente Tecnico Bibliotecario stilata per concorso a titoli dalla Regione. Perchè la Regione (su concorso per titoli) ritiene idonea e titolare di requisiti la dottoressa Salomone e l’Amministrazione comunale di Sciacca no? Un dibattito che faccia chiarezza e che spieghi meglio la rimozione dall’incarico. Il tutto per evitare, come dice l’architetto Umberto Marsala, che la mediocrità non l’abbia vinta sulla buona volontà di pochi, e che una coscienza questa città l’abbia ancora.

Filippo Cardinale