Pendolino torna sindaco di Aragona, “non poteva essere sospeso dopo la condanna per tentato abuso di ufficio”
ARAGONA. Giuseppe Pendolino ritorna ad essere sindaco della sua città. La prefettura lo aveva rimosso per effetto della legge Severino ma il giudice blocca il provvedimento: “Non è previsto per questa ipotesi di reato”.
Il tribunale penale lo aveva riconosciuto colpevole (5 mesi e 10 giorni di reclusione) per l’accusa di avere rimosso il dirigente dell’Utc per ritorsioni di natura personale. Condannato per abuso di ufficio tentato e non consumato: per questo la prefettura di Agrigento non poteva sospenderlo dalla carica di sindaco del Comune di Aragona perchè la legge Severino non lo prevede.
Il giudice Enrico Legnini, della sezione civile del tribunale di Agrigento, ha sospeso il provvedimento ha reintegrato Giuseppe Pendolino, riconfermato primo cittadino alle elezioni dello scorso 13 giugno e “rimosso” l’11 ottobre all’indomani della sentenza del tribunale penale che lo condannava a 5 mesi e 10 giorni di reclusione per tentato abuso di ufficio.
Pendolino, candidato non eletto alle elezioni regionali del 25 settembre, è stato riconosciuto colpevole di avere commesso un abuso nel rimuovere dall’incarico l’ingegnere Salvatore Chiarelli, “colpevole” di non essersi prestato ad assecondare alcune sue richieste. Secondo l’accusa, Pendolino avrebbe cercato di costringere l’allora responsabile dell’ufficio tecnico a mettere le carte in regola su un immobile abusivo e consentire, quindi, a una parente di venderlo. Le pressioni di Pendolino sarebbero state finalizzate anche a revocare la consistente sanzione amministrativa che, per prassi, viene comminata dagli uffici quando si accertano violazioni edilizie.