Finita la riunione del Pdl. Tecnicismi in campo in attesa di sviluppi. Mario Lazzano, Nicola Testone e Pippo Segreto formano il triunvirato delegato a interloquire con i partiti, tranne che con l’Idv

E’ terminata la riunione in casa Pdl. Per adesso nulla di fatto, nessun nome, nessuna scelta. Solo la costituzione di un triunvirato che avrà il compito di interloquire con i partiti, in modo particolare con il Terzo Polo. Alla riunione c’erano anche i consiglieri comunali di Sciacca al centro e Forza Sciacca.

In forse le primarie, messo da parte il ricorso al sondaggio per capire quale candidato attira più consenso. La riunione, dunque, è stata “interlocutoria” e tenuta abbastanza sotto sedativo.

Il Day after dell’esperienza Vito Bono consente ancora di immaginare una sommatoria tale da ritenere al riparo dalla reazione dell’elettorato gli alleati che hanno amministrato la città? E’ questo il nocciolo della questione politica che deve essere affrontato seriamente dai partiti che hanno amministrato con Vito Bono e che ne hanno condiviso la maggioranza. Tra le proposte di allargamento delle alleanze e quelle di tenere il collante della maggioranza formata da Pd, Api, Fli e Mpa, vi è di mezzo il mare. Un mare piuttosto agitato che ha portato la nave ad arenarsi sugli scogli e con la conseguente fine anticipata dell’esperienza che doveva condurre Sciacca sul solco della “normalità”.

Se la normalità è quella dimostrata, c’è davvero da stare all’erta. Far finta di nulla per rimettere le cose a posto come prima è un pensiero politico distante dalla realtà che la città vive. Quel cartello bisogna che faccia i conti con un Pd che non ha dimostrato di sanare le gravi fratture interne e che riverbera ancora quel firmamento di posizioni che non fa presagire alcuna bonaccia. Il Fli si è rinforzato parecchio, oltre ad aver assunto l’assetto partitico, mettendo da parte il sogno delle liste civiche. L’Mpa deve fare i conti con una fine anticipata del mandato elettorale che crea evidenti difficoltà. Nelle ultime ore è forte l’impegno del deputato regionale agrigentino Roberto Di Mauro a mobilitare significativi esponenti di realtà pubbliche per mettere su la lista dei candidati. Il Pdl vive fibrillazioni interne che rischiano, se non risolte adeguatamente, di creare spinte centrifughe.

L’idea delle primarie, paventata dal Pdl, parrebbe assumenre la fisionomia di imporre candidature sotto una veste a malapena celata di una “democrazia imposta”.

In questi giorni viene avanti l’idea di una grande alleanza per sostenere meglio la straordinarietà delle difficoltà in cui versa il Comune. Correre da soli, come ha annunciato Grande Sud, ha solo il senso della vocazione alla sofferenza. In tale contesto, perno diventa ciò che accadrà all’interno della costellazione del Pdl.

Sciacca al Centro e Forza Sciacca non faranno, di certo, gli inermi spettatori. Se da piazza Mariano Rossi emergerà nei prossimi giorni la persistenza di una volontà impositiva da parte del deputato nazionale, allora è probabile che si rendono libere forze che possono aprire un ventaglio politico diverso da quello appena finito in modo traumatico.

Il Terzo Polo, in tale contesto, potrebbe dialogare con le forze deluse da una visione politica autarchica e offrire all’elettorato una proposta programmatica costruita sulla scia di esperienze provate e con uomini capaci di sostenere adeguatamente tale proposta. Tale ventaglio politico può trovare la sintesi con un candidato valido.

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