PD SCIACCA, MOMENTO DELICATO. LA CRISI MAI DISCUSSA IN UNA RIUNIONE
Nel Partito Democratico di Sciacca c’è ora qualcuno che si alza dalla sedia e comincia a dire che c’è qualcosa che non va e che le questioni riguardanti la crisi politica e amministrativa in atto, nonché il netto calo di popolarità del sindaco e dell’intera coalizione, si devono affrontare attraverso un confronto e non nel silenzio.
Giovanni Tagliavia, decano e fondatore del Pd, ma anche sponsor di primo piano del progetto Valenti-sindaco, nel richiedere la convocazione urgente del partito per discutere la situazione di crisi, rivela che il Pd cittadino non si sarebbe mai riunito per discutere dell’azzeramento della giunta e delle prospettive di rilancio.
“Sono curioso di sapere chi stia trattando con il sindaco e le altre forze politiche in nome e per conto di tutto il partito – dice Tagliavia – e se le stesse trattative siano state deliberate dall’organismo preposto, che d’altronde non si è riunito, dello stesso Pd locale”.
Tagliavia precisa che la discussione interna non compromette comunque il rapporto con il sindaco Valenti e la fiducia nella stessa. Vista la delicatezza del momento amministrativo, ha chiesto che alla riunione venga invitato il capo gruppo all’Ars Giuseppe Lupo ed altri esponenti storici come Lillo Pumilia, Giovanni Manzullo, Ignazio Cucchiara ed altri in grado di dare un contributo di idee e indirizzi politici.
La questione sollevata non è di poco conto. Appare davvero strano pensare che il Pd cittadino e le varie anime che lo solcano non si siano confrontate sulla situazione in atto, che non sembra possa essere sottovalutata oltre o risolta soltanto con il cambio di un assessore.
E Tagliavia non è il solo ad essere perplesso di fronte a ciò che sta accadendo. Altre figure importanti, vicine 15 mesi fa al progetto Valenti, oggi appaiono defilate o contestano lo stesso operato del sindaco, che nel mandare a casa gli assessori e nel revocare le loro deleghe non avrebbe mai messo in discussione il suo operato e le azioni riguardanti le importanti deleghe che lei stessa detiene.
E non è il solo problema che vive il partito visto che non si parla più nemmeno di congresso cittadino. L’iniziativa di Tagliavia potrebbe essere seguita da altri dirigenti locali, alcuni dei quali sono rimasti stupiti della improvvisa scelta dell’azzeramento e della incertezza che riguarda il progetto di rilancio amministrativo, che non deve essere solo di uomini ma anche di idee programmatiche.
“Un Partito deve avere la sue regole, rispettare alcuni passaggi, consumare i “riti” necessari, coinvolgere e poi decidere – dice con coerenza Tagliavia – . Non siamo una lista civica. Siamo stati un Partito di Governo”.
Giuseppe Recca