Pd, polemiche tra correnti anche nei gruppi giovanili
Anche in provincia di Agrigento, come nel resto della Sicilia, aria pesante in casa “Giovani Democratici” per la decisione di un commissario di proseguire il percorso congressuale nonostante da Roma il Partito Democratico abbia deliberato che “risultano irregolarità nella disciplina e nel conseguente avvio delle procedure”.
Una lettera di 250 giovani agrigentini, a firma di Giorgio Gennusa, iscritti al Pd ed al gruppo giovanile, parla dichiaratamente di “congresso fasullo fatto alle nostre spalle”, con riferimento a ciò che una commissione di garanzia sta portando avanti per celebrarlo entro la fine dell’anno. “In Sicilia e ancor meno ad Agrigento, la federazione non esiste e non esistono regole – si legge nella lettera – abbiamo una commissaria che in questi anni non si è occupata minimamente di ricostruire i vari organismi e magicamente fa convocare i congressi nei giorni delle festività natalizie”.
Il problema riguarda l’intera regione, a Palermo il congresso è stato sospeso. La denuncia dei Giovani Democratrici agrigentini è forte: “Ci viene impedito di votare, i circoli vengono convocati a caso accorpando Comuni tra di loro per cambiare le maggioranze e senza consultare nessuno, nemmeno gli iscritti”.
La lettera di fuoco è stata inviata agli organi provincial e regionali del Pd, ma anche alle tanto contestate “commissioni di garanzia” che sarebbero state composte di imperio su ogni territorio ma con componenti soltanto pochi prescelti.
“Abbiamo una certezza – concludono i Giovani Democratici della provincia di Agrigento rappresentati dal margheritese Giorgio Gennusa: “Noi giovani siamo segno di rinnovamento solo a parole, quando serve”. I vertici del partito su questo caso non si sbilanciano, si sta tentando una ricomposizione che appare difficile. Ma certo è che le storiche divisioni in casa Pd (ad Agrigento sono bene note e si è lavorato tanto per ricomporle) evidentemente non riguardano solo i grandi.