PD, GUERRA TOTALE. SIMONE DI PAOLA: “NON MI ZITTISCONO”
Con riferimento alle dichiarazioni rilasciate nella giornata odierna dall’Avv. Gianfranco Vecchio constato con amarezza che in un partito che ha scelto di chiamarsi “Democratico” tutte le volte che qualcuno si permette di muovere critiche piuttosto che avanzare osservazioni le si gabella come “manifestazioni di stupidità”!”.
Arriva subito la replica di Simone Di Paola al segretario cittadino del Pd, Gianfranco Vecchio. Di Paola fa una precisazione al fine di capire “cosa è da qualificare stupido”.
“Stupido è continuare a far finta che in questa Città il Partito Democratico abbia celebrato un congresso serio e degno di tal nome (a meno che non si voglia far passare per congresso quella incomprensibile conta di tessere (che, lo confermo, denota una visione esclusivamente muscolare) che ha contraddistinto i lavori pseudo congressuali, in cui gli iscritti sono stati chiamati a votare e contarsi sul nulla, senza un minimo di analisi, dibattito o discussione degna di definirsi tale? Stupido è far credere alla gente che, rispetto a tale impostazione ed a tale modello di governance del partito, che non offre nulla sul piano contenutistico e della discussione, vi sia unanime condivisione da parte di iscritti e militanti, continuando (forse perché fa molto comodo!) a far finta che tutto vada bene e che non vi siano voci di dissenso o di differenziazione politica?. Stupido è pensare di risolvere il problema delle voci di dissenso insultando quei iscritti e militanti che, senza offendere nessuno!!, manifestano il proprio pensiero, perché questo atteggiamento, oltre a denotare una buona dose di nervosismo, evidenzia una visione intollerante ed autoritaria (che non si addice al Segretario di un partito che si chiama democratico!)? Stupido soprattutto è ritenere che, rivolgendomi offese personali, si possa ottenere il risultato di zittirmi?”
Di Paola sostiene che è “una pia illusione, in considerazione del fatto che, da iscritto e militante, continuerò a manifestare liberamente, dove lo ritengo opportuno e con tutti gli strumenti che mi vengono messi a disposizione dalla democrazia il mio pensiero, sia che piaccia sia che non piaccia”.
“Se la replica del segretario o di chi per lui sarà l’invettiva e l’insulto pazienza…se ne faranno una ragione”, conclude Simone Di Paola.
Intanto, nell’altro fronte di guerra, che ha coinvolto anche maurizio Grisafi, il consigliere comunale precisa che “con questo Pd è difficile essere attratti”.