PASTA SICILIANA: ACCORDO COLDIRETTI-LEGACOOP
La crisi riporta la pasta al centro della tavola delle famiglie italiane, come negli anni del dopoguerra. Così, mentre il carrello della spesa diventa sempre più esiguo, i consumi di pasta – in barba alle diete – sono cresciuti del 4,7% nei primi mesi del 2012. Lo indica un’analisi di Coldiretti, Legacoop Agroalimentare e Coop diffusa nel corso della presentazione della “prima pasta autarchica”, made in Italy al 100%. Presente tutti i giorni nel piatto di 10 milioni di italiani, il prodotto-simbolo dell’italianità è protagonista di una vera riscossa. Intanto arriva la pasta italiana al 100%, dal campo allo scaffale, grazie a un accordo tra Coldiretti e Coop Italia, una sorta di “compromesso storico” impreditorial-alimentare. A tenere a battesimo la nuova pasta due autorità nei rispettivi campi, il pluristellato chef Massimo Bottura e il nutrizionista Giorgio Calabrese, oltre al ministro delle Politiche agricole Mario Catania. Accanto ai livelli qualitativo e nutrizionale, la nuova pasta dal marchio “100% Italia” (di grano duro trafilata in bronzo, in 5 formati in vendita da oggi al costo di 0,89 euro al pacco nei 1.400 punti vendita Coop), ha anche un valore aggiunto sociale: il grano arriva dalla provincia di Enna, salvando dall’abbandono interi territori in zone difficili. L’accordo Coldiretti-Coop assicura agli agricoltori che riforniscono il pastificio Cerere “un compenso equo, remunerativo dei costi di produzione in qualsiasi caso”, assicura il presidente di Coop Italia Vincenzo Tassinari, concordando con il presidente Coldiretti Sergio Marini di “sviluppare presto il progetto su altri prodotti della filiera, come ortofrutta, olio, vino, carne”. “L’Italia deve fare l’Italia, solo così vince all’estero”, sintetizza Marini siglando così la pace con la Gdo dopo le baruffe legate alle nuove regole commerciali della filiera introdotte da Catania. Attenzione, non sempre il nostro piatto-simbolo è tutto italiano, avverte Calabrese, che raccomanda invece la pasta autarchica: “A basso contenuto di aflatossine e con più amidosio, pone le premesse di una maggiore longevità” dice. “La pasta autarchica? Noi la facciamo dal 2002”, dice l’assessore veneto Franco Manzato, segnalando un pastificio locale che usa “solo grano duro nazionale”. La riscossa piena arriva con la promozione di Bottura che, per spiegare alla platea l’importanza della materia prima, fa ricorso a una scena di vita familiare. “Mia moglie è americana e adora l’Italia. Era appena tornata dalla Sicilia e, quando ha visto la pasta prodotta con solo grano di Enna, mi ha detto: ‘Io a casa voglio mangiare solo questa. Ho visto quelle zone, sembra di essere in una poesia’. Questo è il valore dell’Italia, lo capite?”, ha detto lo chef, spiegando perché ha deciso di scendere a Roma dalla sua Modena, per venire a cucinare, inseguito da telecamere e fotografi, il primo piatto (“ispirato a Pantelleria”), con la pasta 100% made in Italy. “Con 20 cuochi abbiamo valutato il prodotto accanto ad altre paste di alta qualità. È risultato il migliore. Ok, ho risposto, io scendo”.