PARTI IN SICILIA, MINISTERO SALUTE DIFFIDA LA REGIONE

Disposta anche la chiusura delle strutture con meno di 500 parti l’anno

Arriva dal ministero della Salute la diffida al governo siciliano, inadempiente nel percorso nascita.

La Sicilia è chiamata a realizzare sei punti specifici in tempi contingentati, pena l’invio di un commissario ad acta. Il documento arriva dopo l’ispezione avviata sulla morte di Nicole, la neonata deceduta su un’ambulanza in viaggio per Ragusa per la mancanza di posti letto nelle Utin degli ospedali di Catania e Siracusa.

La Regione Siciliana risulta inadempiente dal 2012 nel percorso nascita, avendo seguito soltanto parzialmente la messa in sicurezza del piano, che ha rinviato nel tempo, nonostante finanziamenti specifici avuti dal 2009. Il ministero ha fissato anche una scadenza uguale per ciascuno dei punti: entro il 30 giugno 2015. Sono il servizio di trasporto in emergenza della madre e del neonato, i punti nascita, le Unità di terapia intensiva neonatale (Utin) e le subintensive, il piano di formazione, l’integrazione ospedale-territorio e l’attività dei comitati Percorso nascita regionale e Percorso nascita aziendali. Sui punti nascita è stata chiesta l’attuazione del piano di riorganizzazione della rete in Sicilia.

Disposta anche la chiusura delle strutture con meno di 500 parti l’anno, e occorrerà l’approvazione del ministero della Salute su eventuali eccezioni. Il ministero della Salute sollecita infine la Sicilia a preparare un report sulle attività dei comitati di Percorso nascita sia regionale che aziendali. Il ministero annuncia controlli e verifiche.

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