Parole termali. Dalla produzione dei fanghi a quella delle parole trasportate nell’aria come foglie spinte dal vento

SCIACCA. DI FILIPPO CARDINALE

La storia delle Terme, quella recente che può datarsi dagli inizi del 2006 ad oggi è scritta in diversi capitoli, ognuno diverso dall’altro, ma sostanzialmente uguale. Una eguaglianza sorretta da un comune denominatore: il nulla. Un nulla sommato ad una impressionante catena di errori, tutti rimasti impuniti sia sotto ‘aspetto penale che civile. Insomma, una sorta di libro degli errori condita da una irresponsabilità illimitata e impunita.

Ancora oggi, nel sito ufficiale del Comune ( http://lnx.comune.sciacca.ag.it/commissione-consiliare-speciale-terme/) è stabilmente presente il banner della Commissione Consiliare Speciale Terme. Tale Commissione aveva il nobile scopo di tenere costantemente accesa la fiamma delle questione Terme.

Era il 25 giugno 2018 seduta consiliare “memorabile” poiché si era dimessa dalla carica di presidente Cinzia Deliberto, consigliere comunale indipendente. Le subentrò Simone Di Paola, consigliere di punta del Pd. Il suo fu un discorso pieno dell’immancabile passione che Simone non lascia mai, anche se a volte cozza contro gli spigoli della politica. Un discorso pronunciato in aula consiliare che ebbe l’abito del discorso di fine d’anno del Capo dello Stato.

Qui di seguito, in Pdf, il discorso integrale di Simone Di Paola,  Commissione-speciale-Terme.-Relazione-introduttiva-del-Presidente 

Qui, invece, riportiamo una sintesi. Il Consiglio Comunale di Sciacca ha inteso dare un forte segnale di attenzione, politica ed istituzionale, al tema delle nostre Terme, istituendo una commissione consiliare speciale. Essa potrà svolgere una importante funzione politica, soprattutto nel rapporto fra istituzioni e cittadinanza, provando a dare alla comunità intera un grande segnale di unità, rispetto ad un tema, quello della riapertura delle Terme, sul quale si gioca un pezzo significativo della dignità e della credibilità di un’intera classe dirigente.
Sono lontani e spero non ripetibili i tempi in cui la politica ha saputo litigare perfino sul cambio del nome della nostra città, da Sciacca a Sciacca Terme, privilegiando le solite beghe locali al bene supremo della nostra comunità.
Oggi va dato un segnale esattamente opposto, unendo le forze laddove finora si è ricercata solo la divisione e la contrapposizione a tutti i costi.
Componenti di questa commissione sono esponenti di tutti gli schieramenti politici presenti nella nostra città,tutti pronti, ciascuno per la sua parte, a dare un appassionato e costruttivo apporto di idee.

Intendimento della Commissione è quello di dare a tutte le sensibilità del mondo della politica, anche quella non presente in Consiglio comunale, del sindacato, delle professioni e dell’associazionismo la possibilità di un coinvolgimento pieno, cosi da sentirsi protagoniste, insieme alle istituzioni cittadine, di questo nuovo percorso.
Chiunque, privato cittadino o associazione, vorrà dare un contributo, sarà il benvenuto ed accolto a casa sua.

Sindaci, amministratori, deputati, presenti e passati, saranno parimenti chiamati a dare un apporto, se lo vorranno.
L’obiettivo finale dovrà essere quello di dire chiaro e tondo alla Regione che l’intera città vuole le terme riaperte e che saremo pronti a fare le barricate pur di raggiungere l’obiettivo.

Se sapremo farlo, allora questo nuovo percorso servirà ad accorciare sensibilmente la distanza fra la politica e la società. Ma per fare questo occorre che Sciacca torni ad occuparsene in prima persona, senza delegare più nessuno.

Sono passati tre anni da allora. Il tempo scorre come l’acqua dei fiumi che alla fine termina il percorso nel mare. La storia delle Terme si ripete, e il suo alveo continua a far scorrere fiumi di parole che poi si disperdono nel nulla. Una storia che si replica esattamente con tutti gli ingredienti presenti ancora oggi.

Quella delle Terme non è più una storia raccontata in capitoli. Ormai è un’enciclopedia del nulla, di errori, di responsabilità impunite, di superficialità, di approssimazione.

Di quella Commissione Speciale Terme rimane solo il banner sul sito del Comune e il fiume di parole che, stavolta, non scorre ma si è fermato come acque che si trasformano in ghiacciai.

Mi piace riportare un tratto del colloquio del Gattopardo tra il principe Salina e Chevalley: “Siamo vecchi, Chevalley, vecchissimi. Sono venticinque secoli almeno che portiamo sulle spalle il peso di magnifiche civiltà eterogenee , tutte venute da fuori, nessuna germogliata da noi stessi, nessuna a cui noi abbiamo dato il la; noi siamo dei bianchi quanto lo è lei, Chevalley, e quanto la regina d’Inghilterra; eppure da duemilacinquecento anni siamo colonia. Non lo dico per lagnarmi: è colpa nostra. Ma siamo stanchi e svuotati lo stesso.”