Parla Crivello, allenatore dello Sciacca aggredito a Mazara. L’Unitas ha presentato ricorso
SCIACCA. “Non avremmo mai immaginato che a Mazara potesse accadere un fatto così grave”. Così il presidente dell’Unitas Sciacca Gioacchino settecasi ha introdotto la conferenza stampa con cui nel pomeriggio il sodalizio sportivo saccense ha commentato i fatti di ieri al Nino Vaccara, dove prima della partita tra la squadra locale e lo Sciacca, l’allenatore neroverde Salvo Crivello è stato aggredito da uno sconosciuto ed ha dovuto fare ricorso alle cure ospedaliere, dove i sanitari gli hanno suturato la ferita alla testa con 4 punti di sutura.
“Ringraziamo i dirigenti del Mazara per la vicinanza – dice il presidente Gioacchino Settecasi – ma dobbiamo tutelare la città, i nostri tesserati e la nostra associazione che crede nello sport vero. Abbiamo presentato un ricorso alla Lnd, è giusto che gli organi sportivi assumano le dovute decisioni per una partita che si è giocata in un clima che non era affatto sereno. Lo dobbiamo ai nostri tesserati, a Crivello e alla città”.
Salvo Crivello, allenatore dello Sciacca, ha ringraziato chi a Mazara gli ha espresso solidarietà: “Io a Mazara ho tanti amici – ha detto – vi ho giocato, è stata trampolino di lancio per passare poi tra i professionisti. Amo la città e le tante persone appassionate che amano il calcio. Mi dispiace di alcune dichiarazioni rilasciate dal direttore generale del Mazara. Io non conoscevo l’aggressore, non sono stato io a farlo entrare nell’area spogliatoi. Tutti sanno che prima della partita io sono molto concentrato, per me conta solo la partita della mia squadra. Per il resto ci sono indagini in corso da parte delle forze dell’ordine e non posso andare oltre”.
Il presidente neroverde ha di fatto annunciato che la società farà ricorso non per interessi di classifica ma per una questione di principio e tutela: “Non parliamo di calcio, di Mazara o dello Sciacca -ha sottolineato -in generale di quello che ruota attorno al calcio, questo episodio va condannato e finisce lì- Questo è quello che stiamo facendo noi, non per i tre punti che ci importa poco: se il mister fosse stato male non si sarebbe nemmeno giocato la partita non avrebbe avuto più senso. Il Mazara era disponibile a rinviare la partita ma se non fossimo entrati in campo avremmo perso a tavolino entrambe: spostarla di 24 ore non aveva nemmeno senso e comunque non sono cose che si fanno nell’immediato, sono procedure complesse. Non ci interessava però più della partita e di come si potesse giocare: pensavamo solo alla salute del mister. Abbiamo presentato ricorso – ha concluso – non sappiamo come andrà a finire e onestamente non ce ne frega niente: dovevamo però farlo perché c’è un referto in cui l’arbitro ha dichiarato che ha visto quel che è successo e la giustizia sportiva deciderà, Noi però dovevamo farlo per rispetto dei calciatori, del mister, della società, era giusto farlo”