PARCHEGGIO EX STAZIONE: “UN COLPO DI MANO DEL SINDACO”

Sulla vicenda relativa al progetto di realizzare il parcheggio nell’area dell’ex stazione ferroviaria, interviene l’associazione “Ferrovie Kaos”

L’associazione “Ferrovie Kaos” interviene sulla questione relativa al progetto di realizzare il parcheggio nell’area dell’ex stazione ferroviaria e propone un incontro tra le parti per “tracciare insieme il futuro della stazione”.

“Dal nostro punto di vista – si legge in una nota – ogni discussione circa il futuro della stazione di Sciacca, non può esaurirsi con un semplice colpo di mano di Vito Bono che intende realizzare un parcheggio nell’area in oggetto, cancellando ogni testimonianza del recente passato ferroviario. Come già ribadito più volte, alcuni fabbricati potrebbero essere necessari in caso di ripristino di esercizio commerciale o, nelle more, potrebbero essere affidati ad enti o associazioni, mentre altri possiedono un notevole valore storico-antropologico”.

“Da anni Ferrrovie Kaos – si legge ancora – chiede al sindaco Vito Bono un incontro ufficiale per offrire idee e spunti all’amministrazione comunale, ma ad oggi non abbiamo ottenuto alcun riscontro. A Sciacca sono presenti realtà molto attive nel territorio, come nel caso de l’associazione denominata “L’AltraSciacca” che ha lanciato ottime proposte finalizzate al recupero e alla preservazione dell’area ferroviaria, che Ferrovie Kaos, alla luce dei fatti, sposa in pieno, ed invitiamo lo stesso Vito Bono a far proprie quelle proposte”.

Ferrovie Kaos, nella nota firmata dal segretario Danilo Verruso  e dal presidente Pietro Fattori, ribadiscono che l’Unione Europea finanzia progetti “volti al recupero di infrastrutture ferroviarie per il trasporto merci e in chiave turistica, come nel caso della linea Civitavecchia – Orte, chiusa al transito dei treni da decenni, come nel caso della Castelvetrano – Sciacca, quasi interamente distrutta, ma che nei prossimi anni tornerà nuovamente in esercizio grazie ad un finanziamento di 957 milioni di euro”.

La nota conclude con un attacco alla classe politica locale: “La  classe politica locale, invece di portare avanti un ragionamento rinunciatario e mortificante della dignità dei cittadini che non possono usufruire di una infrastruttura fondamentale, deve iniziare a programmare il futuro del territorio guardando a Bruxelles, insieme ai comuni del circondario”.

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