Palermo, se la mafia ha paura di una bimba di 7 anni: “Non deve andare al corteo per Falcone e Borsellino”
PALERMO. Una bambina di 7 anni è diventata all’improvviso pericolosa per i nuovi padrini di Palermo. “Noi non ci immischiamo con Falcone e Borsellino”, urlò il boss Maurizio Di Fede alla madre della piccola, sua amica, quando seppe che la bambina si stava preparando con la classe per partecipare a una manifestazione in ricordo della strage di Capaci. “Non ti permettere – era infuriato Di Fede, mafioso del clan di Roccella, che negli ultimi tempi ha preso sempre più potere – Io mai gliel’ho mandato mio figlio a queste cose… vergogna”.
Cosa nostra prova a rialzare la testa, nonostante arresti e processi che si susseguono a ripetizione. Stanotte, la procura distrettuale antimafia di Palermo ha fatto scattare un altro blitz, con 16 fermi nel regno della vecchia mafia, quella di Ciaculli, la periferia orientale di Palermo che un tempo era governata dal “Papa” Michele Greco.