PACE: “SISTEMA ELETTORALE ABERRANTE”. LO ZIO LO SFIDUCIA, LUI LO VOTA
La politica si allontana sempre più dalla gente e la riforma elettorale non fa altro che allungare la distanza. Candidati che vengono calati dall’alto, che arrivano da lontano, che non hanno nessun rapporto con il territorio.
La definizione di “aberrante” viene dal sindaco di Ribera, Carmelo Pace. Una considerazione in veste di primo cittadino, preoccupato che il territorio perda rappresentanza in Parlamento e le istanze del territorio non trovano più una cerniera tra eletto dal popolo e Parlamento.
Sindaco Pace, è la fine del ruolo dei partiti?
“E’ la fine della democrazia rappresentativa e l’imposizione di scelte che vengono calate dal capo partito. Veda, è un discorso che vale per tutti, nessuno escluso. Con il nuovo sistema elettorale sarà offesa e violentata la rappresentanza del territorio. In buona sostanza non serve più il consenso, serve solo essere obbediente al capo del partito”.
E’ preoccupato per ciò che accadrà il 4 marzo?
“Io sono preoccupato per la mia città, il territorio. Sono stati imposti nelle liste candidati che non hanno nessuna conoscenza del territorio, nessun rapporto con i cittadini. Avremo parlamentari calati con l’autorità del capo che serviranno solo a esaudire gli interessi del leader. Il tutto in barba con le esigenze del territorio”.
E quindi?
“Non ho dubbio alcuno, voterò per la lista dove è candidato il senatore Giuseppe Ruvolo, l’unico candidato riberese, e chiederò ai concittadini di sostenerlo”.
E’ una riappacificazione in famiglia, o politica?
“Io faccio un ragionamento da sindaco, preoccupato per le sorti del territorio. Veda, io sono stato oggetto di campagne politiche contro di me. Ma il mio ragionamento travalica i perimetri personali o familiari e l’esigenza del territorio è posto in primo piano. L’unico candidato del territorio, della mia città, è il senatore Giuseppe Ruvolo. Io guardo all’interesse collettivo, motivo per cui chiederò ai miei concittadini di votare il senatore, l’unica presenza che può fare da veicolo verso il Parlamento per le istanze dei cittadini”.
Filippo Cardinale