OSSERVATORIO PESCA LANCIA ALLARME DEL SETTORE: RIDOTTO IL PESCATO, 2.000 POSTI DI LAVORO IN MENO

Oggi, in Sicilia i pescatori sono 8 mila contro i 23 mila del 1997, di cui quasi 14 mila occupati nella pesca d’altura

L’Osservatorio regionale, nel corso della tre giorni mazarese (Trapani) dello “Slow Sea Land”, organizzata da Regione siciliana, Slow food Italia, Distretto della pesca (Cosvap) Comune di Mazara del Vallo e Ice, ha presentato il Report 2011 della pesca e acquacoltura.

Il coordinatore dell’Osservatorio, Giuseppe Pernice, lancia l’allarme: “Al 31 dicembre 2011 risultano in attività nei porti siciliani circa 3 mila battelli da pesca, numero inferiore rispetto al 2010. Si e’ ridotto il pescato e si sono persi nel 2011 circa 2 mila posti di lavoro.

Oggi, in Sicilia i pescatori sono 8 mila contro i 23 mila del 1997, di cui quasi 14 mila occupati nella pesca d’altura”.

Alla luce dei cambiamenti socio-politici che hanno interessato negli ultimi mesi molti Paesi, il Rapporto propone una nuova strategia comune per la pesca nel Mediterraneo basata sui principi della “Blue economy”, cioe’ sulla responsabilità individuale e multilaterale per la salvaguardia delle risorse ittiche attraverso una pesca razionale ed ecosostenibile.

“Interesse comune è quello “coltivare” tutti insieme il mare secondo i principi della Blue economy – ha detto il presidente del Cosvap, Giovanni Tumbiolo – un modello di sviluppo responsabile, duraturo, condiviso ed orientato all’innovazione, al trasferimento tecnologico e all’internazionalizzazione”.

Alla stesura della terza edizione del Report sulla pesca, che offre soluzioni operative per consolidare il processo di cooperazione fra i Paesi rivieraschi, hanno collaborato ricercatori, giuristi ed economisti turchi, algerini, tunisini ed egiziani.

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