OSPEDALE SCIACCA, IMMINENTE DECRETO PER DESTINAZIONE COVID-19: MA CI SONO ATTREZZATURE E PERSONALE FORMATO?

Voci dicono che è pronto da ieri pomeriggio, altre che è imminente l’emanazione da parte della Regione, dell’assessorato regionale alla Salute. Si tratta del decreto che dà all’ospedale Giovanni Paolo II la caratterizzazione di riferimento Covid-19. Si era pensato al Fratelli Parlapiano di Ribera, ma la scelta parrebbe essere ricaduta sulla struttura ospedaliera di Sciacca.

Se le “voci” in nostro possesso fossero prossime a evolversi in realtà con il decreto assessoriale, alcune domande ci sembrano legittime evidenziarle. La caratterizzazione a ospedale Covid-19 ha come fondamento essenziale la capacità della struttura di essere adeguata al compito così particolarmente delicato al fine di garantire la salute di tutti, dagli operatori sanitari ai pazienti.

Il silenzio assurdo da parte dell’Asp di Agrigento e del management degli ospedali riuniti Giovanni Paolo II e Fratelli Parlapiano non è consono alle esigenze di una popolazione che chiede trasparenza e certezza. Trasparenza per come si evolvono i fatti, certezza sugli altissimi standars che richiedono strutture ospedaliere caratterizzate come Covid-19.

Se la caratterizzazione a Covid-19  del Giovanni Paolo II è una questione di ore, allora sorgono legittimamente alcune domande. Quale area dell’ospedale saccense sarà dedicata ai pazienti contagiati dal terribile virus? Questa area è già pronta al nuovo ruolo con attrezzature adeguate? Gli altri reparti resteranno regolarmente operativi o ne sarà chiuso qualcuno? E quale?

Il dubbio nasce spontaneo anche in considerazione del fatto che mancherebbero dai guanti alle mascherine adeguatamente idonee. Mancherebbero financo i saturimetri, quelle apparecchiature essenziali perché controllano la saturazione dell’ossigeno nei polmoni. Un valore che è essenziale nella procedura terapeutica di chi è contagiato dal coronavirus.

Altra domanda che sorge è: il personale medico e infermieristico è già stato formato? E’ superfluo ricordare che il coronavirus non è una “normale” influenza e richiede una formazione del personale molto adeguata. A quanto pare, dall’oggi al domani verrà impiegato il personale in servizio. Ma, appunto, è stato già formato? Quando e dove? Ci sono gli scafandri in quantità adeguata? Ricordiamo che togliersi lo scafandro da parte dell’operatore sanitario dopo la vicinanza con contagiato è il momento più critico e pericoloso per lo stesso operatore.

Noi del Corrieredisciacca.it non chiediamo di violare i segreti di Stato. Chiediamo, semplicemente, chiarezza e trasparenza. Lo chiedono i cittadini. Sono domande alle quali attendiamo noi, ma soprattutto i cittadini, risposta.

Confidiamo nella massima istituzione cittadina in materia di sanità, il sindaco Francesca Valenti. Comprendiamo, ne siamo certi, che un silenzio “modello cinese”  imposto dall’assessore regionale alla Salute rende parzialmente informato lo stesso sindaco. Ma è per tale motivo che chiediamo al sindaco, noi del Corrieredisciacca, ma anche i cittadini, di imporsi in maniera ancora più determinata in modo tale da dare risposte alla città alle domande che abbiamo posto.

Ci attendiamo che già da domani mattina, la città, il territorio, abbia contezza e chiarezza sui modi di caratterizzazione del Giovanni Paolo II in struttura Covid-19. Chiarezza sulla formazione del personale, sul possesso delle attrezzature e apparecchiature adeguate, sulla operatività degli altri reparti, su quali saranno, eventualmente, resi non operativi.

Affinché qualche autorevole new entry non interpreti questo articolo come “allarmistico”, precisiamo che vuole essere esclusivamente di trasparenza e certezza nell’interesse dell’intera popolazione, sia essa sanitaria che “civile”.

Filippo Cardinale