OSPEDALE, LE CRITICITA’ PERSISTONO E IL COMITATO PER LA SANITA’ LANCIA L’ALLARME
C’è l’esigenza di una nuova iniziativa pubblica “volta a sottolineare l’urgenza di forti decisioni capaci di arginare il declino dell’Ospedale di Sciacca e di rispettarne il nuovo ruolo attribuitogli di DEA di livello”. Lo evidenzia il Comitato Civico per la Sanità di Sciacca con una articolata lettera inviata al direttore generale dell’Asp di Agrigento, al sindaco di Sciacca, ai sindaci del territorio e ai parlamentari saccensi.
Una lettera che accende ancor di più i riflettori sulla struttura ospedaliera in considerazione dell’approssimarsi di importanti scadenze, quali l’approvazione atto aziendale, dell’assegnazione risorse, dell’espletamento concorsi, della nomina dei Dirigenti aziendali e di presidio, dei Responsabili delle Unità Operative.
Il Comitato Comitato Civico per la Sanità di Sciacca,chiosano Ignazio Cucchiara e Granco Giordano, è di livello identico a quello dell’Ospedale di Agrigento e, pertanto, a detti Presidi “vanno assegnate le medesime risorse umane, finanziarie e strutturali, e ciò nel rispetto delle garanzie di prestazioni sanitarie che sottendono l’atto di approvazione della nuova rete ospedaliera e, dunque, anche a scanso di precise responsabilità”.
Le criticità registrate dal Giovanni Paolo II producono “un intollerabile forzoso ricorso alle strutture private o nel non meno preoccupante fenomeno della mobilità passiva”.
LE CRITICITA’ ANCORA ESISTENTI
Il personale medico (carenza di medici e, in particolare, nelle unità di Medicina, Emodinamica, Pronto Soccorso, Ortopedia, Pediatria, Nefrologia e Dialisi, nonché nel Servizio di Endoscopia).
Mancano i Direttori nelle UU.00 di Pronto Soccorso, Anestesia e Rianimazione, Pediatria, Anatomia Patologica, Ortopedia, Cardiologia, Chirurgia, Nefrologia, Medicina: il ricorso agli incarichi temporanei appare inidoneo (sotto ogni profilo) con un grave riverbero negativo sull’organizzazione dei singoli reparti.
E assolutamente urgente bandire i concorsi
“Un ospedale senza Primari e senza controllo alcuno sull’intera struttura organizzativa è come una barca destinata ad affondare”, evidenziano Cucchiara e Giordano, con la conseguenza che a pagare sono i cittadini.
Mancanza del personale infermieristico. Risulta ulteriormente aggravata dal pensionamento di unità non sostituite, nonché dall’imminente pensionamento di numerose altre unità ex “quota 100”. Il Comitato sostiene che “il criterio di determinazione del numero minimo di personale infermieri sto, destinato ai reparti di degenza, deve essere tale da garantire l’assistenza h 24 senza il “supporto” dei familiari o di badanti”.
Il personale ausiliario è assolutamente carente, soprattutto di notte.
La struttura ospedaliera necessita l’utilizzo immediato dei “fondi assegnati per la ristrutturazione del reparto del pronto soccorso, nonché per l’ammodernamento dei singoli reparti; garantire il regolare funzionamento del centralino e della portineria”.