Ospedale Giovanni Paolo II, indispensabile un Hospice per i pazienti oncologici
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Ieri sera al circolo di Cultura di Sciacca è stato evidenziato quanto sia indispensabile per i pazienti oncologici disporre di un servizio Hospice all’interno dell’ospedale Giovanni Paolo II
SCIACCA- Meritevole l’iniziativa promossa, ieri pomeriggio, da specialisti della patologia oncologica e presentata al Circolo di Cultura. Una iniziativa sostenuta anche da S.A.M.O.T. da Avulss e dal Comitato Civico Sanità Sciacca. La presenza di specialisti oncologi come i dottori Domenico Santangelo, responsabile del reparto Oncologia del Giovanni, Franco Verderame, direttore Uoc Oncologia Villa Sofia-Cervello di Palermo, il professor Mercadante, direttore Centro Riferimento regionale Cure Palliative presso la Maddalena di Palermo, la professoressa Guggino, responsabile U.O. Nutrizione Oncologia Asp n. 6 di Palermo, il biologo nutrizionista Matteo Pillitteri. A moderare gli interventi è stato il giornalista Tony Fisco. L’iniziativa di ieri pomeriggio ha uno scopo ben preciso ed è quello di diffondere la straordinaria importanza di una struttura Hospice dedicata ai pazienti oncologici. La patologia, sempre più presente negli ambiti familiari, se è un tema che interessa direttamente il paziente, non meno importante è l’effetto che riverbera sui familiari. La patologia oncologica è parecchio complessa e non si limita, senza dubbio, all’aspetto farmacologico, terapeutico. Vi sono elementi, che non sono secondari, che incidono sul corso della patologia, dall’inizio. Sono aspetti che incidono sulla sfera psicologica che investe l’intero nucleo familiare del paziente. La patologia oncologia, sembra un paradosso, necessita di un contesto ideale che interessa in maniera dominante la serenità piscologica, elemento, questo, che produce effetti benefici sulle cellule. Certamente, l’aspetto psicologico non va inteso come rimedio farmacologico, ma come essenziale supporto per il benessere complessivo del paziente e del nucleo familiare nel percorso della patologia. Ciò che è importante dell’iniziativa di ieri pomeriggio è la capacità di diffusione dei supporti a sostegno di chi è soggetto della patologia oncologica. Una patologia che, senza dubbio, coinvolge la famiglia la quale anch’essa ha bisogno di supporti che il sistema sanitario pubblico può e deve offrire. Ecco, dunque, l’importanza dell’istituzione, all’interno dell’ospedale Giovanni Paolo II, di una struttura adeguata ad assolvere il ruolo dell’Hospice. Tale ruolo è un ventaglio di servizi che accompagnano il paziente oncologico e i suoi familiari. Un ambiente, seppure all’interno della struttura ospedaliera, appositamente attrezzato e arredato. Non un reparto clinico come siamo abituati percepire tradizionalmente, ma una struttura “a misura del paziente e dei suoi familiari”. E’ un accompagnamento del paziente e dei suoi familiari fino al momento finale, supportato dall’assistenza qualificata che il ruolo dell’Hospice offre: la presenza di una figura medica, psicologica, infermieristica, con la disponibilità della fisioterapia, dell’assistenza Oss. L’Hospice è sostegno di estrema importanza per seguire il paziente e i suoi familiari dal momento in cui la terapia chemioterapica termina la sua efficacia. Ed è in questa fase che il paziente e i suoi familiari hanno necessità di essere supportati da professionisti che aprono un ventaglio di servizi che rendono meno difficoltoso fino all’ultimo respiro. Un ruolo, quello dell’Hospice che diventa stella polare per i pazienti oncologici che attraversano la fase delle cure palliative. Ma è un servizio che deve essere portato a conoscenza del territorio, dei cittadini. Vi è ancora poca informazione a proposito. L’iniziativa di ieri sera deve dare la stura, deve togliere il velo della non conoscenza. Il reparto di oncologia di Sciacca ha al suo attivo il servizio, egregiamente coordinato dal biologo nutrizionista Matteo Pillitteri, di nutrizione. Un aspetto, questo, non secondario alle esigenze nutrizionali del paziente oncologico. Oggi, si sono fatti passi avanti per combattere il tumore. Altri se ne faranno. Ma è essenziale mettere a disposizione dei pazienti ciò che è immediatamente possibile. E il ruolo dell’Hospice al Giovanni Paolo II deve essere un obiettivo che la nostra classe politica e dirigente deve portare a compimento. La politica presente nel nostro territorio ha il compito di integrare nella elaboranda rete sanitaria regionale una struttura Hospice al Giovanni Paolo II, struttura ospedaliera che ha un bacino di 150mila abitanti.