OSPEDALE, FINALMENTE HANNO TIRATO FUORI GLI ATTRIBUTI

Meno male che parallelamente alla politica si muove l’onda del volontariato delle associazioni, la voglia dei cittadini di scendere in campo contro le scelte della classe politica sempre più distante e distinta dalle reali esigenze del territorio. Ieri pomeriggio, nell’ex chiesetta della Perriera, il Comitato Civico per la Salute ha organizzato un’assemblea cittadina molto partecipata.

E’ un segnale estremamente positivo per una Sciacca che spesso cade nell’oblio quando c’è bisogno, invece, della forza della partecipazione per difendere il territorio. Il Comitato Civico per la Salute è una creatura nata per dire basta alle mortificazione che il territorio subisce sotto gli occhi di una classe politica distratta, o fintamente distratta. Il Comitato Civico per la Salute ha spiegato alla perfezione quale rischi corre l’ospedale di Sciacca e il diritto alla salute dei cittadini. Vogliamo essere chiari: non c’è il rischio della chiusura del Giovanni Paolo II, ma c’è il rischio concreto, però, del suo depotenziamento. Insomma, c’è il rischio che diventi davvero una sorta di poliambulatorio di livello non consono alla storia sanitaria saccense.

Nel corso dell’assemblea di ieri pomeriggio, affollatissima, finalmente è emersa una novità. Il sindaco di Sciacca, Fabrizio Di Paola, ha tirato fuori gli attributi (metaforicamente, per carità). Era incazzato. Finalmente si è incazzato, e noi siamo con lui, come lo sono i sindaci del territorio che hanno capito, finalmente, che non è più tempo di dividersi, di accontentarsi di briciole inutili. Qui c’è in ballo la difesa del territorio, la difesa di un ospedale che è il punto di riferimento di un territorrio che tocca tre province.

Fabrizio Di Paola ha letto una lettera che aveva inviato al manager dell’Aspe di Agrigento, Ficarra. Una di quelle numerose lettere nelle quali Di Paola, con educazione e tono istituzionale, interloquisce con altri Enti. Finalmente, Di Paola ha compreso che tra le righe della corrispondenza di Ficarra c’è il nulla spaziale. C’è il buco nero che di volta in volta inghiotte tutte le attese del territorio.

Di Paola si è incazzato anche per il fatto che, inopportunamente, nella lettera di risposta alla sua lettera, Ficarra ha indirizzato la medesima all’Assessore regionale alla Sanità, e poi in seconda battuta al sindaco. Il sindaco rappresenta, in tanto, la prima responsabilità sanitaria sul territorio. E poi, che c’azzecca? Se un sindaco scrive al manager è logico che quest’ultimo gli risponda. Insomma, Ficarra ha parlato a suocera affinché nuora intendesse. Tralasciando questo particolare, ieri pomeriggio si è visto Fabrizio Di Paola nella versione dura. E d’intesa con i sindaci del territorio, si fa avanti l’idea di uno sciopero generale del territorio se entro pochi giorni non arrivano risposte certe, serie, concrete.

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