OSPEDALE, ECCO IL PIANO PER LA BATTAGLIA FINALE CONTRO L’ESERCITO DI ZANZARE
Vivere l’esperienza di “lottare” senza successo contro l’imponente esercito pungente di zanzare, presenti in ogni dove all’interno della struttura ospedaliera, crea un disagio intollerato dai cittadini. Specie quando si è anche al pronto soccorso dove non solo gli utenti portano appresso le zanzariere elettriche ma anche gli operatori medici e infermieri si sono attrezzati con l’unica arma possibile, spesso inutile per la grande quantità di insopportabili insetti.
Il consigliere comunale e presidente della Commissione consiliare Sanità, Carmela Santangelo, ha potuto verificare direttamente l’enorme disagio. Ha scritto al Commissario straordinario dell’Asp di Agrigento, Gervaso Venuti, per comprendere come intende far fronte a tale sgradevole disagio.
Il manager, ha risposto prontamente all’avvocato Carmela Santangelo, premettendo che “la soluzione tecnica non è semplice per la difficoltà di individuare una serie di interventi effettivamente realizzabili nel rispetto della sicurezza degli utenti, degli operatori e del personale delle ditte appaltatrici, che senza i dovuti sistemi e procedure di sicurezza sarebbero sottoposti ad alto rischio, operando in locali insalubri con potenziali esalazioni pericolose”.
Insomma, la guerra contro le zanzare è davvero dura. Ma sono in atto una serie di interventi programmati dall’ufficio tecnico e concordati con le ditte appaltatrici e con i servizi dell’Asp competenti sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e sulla salute pubblica.
Due sono le strategie d’attacco. La prima per svuotare le zone sottostanti gli edifici da acque stagnanti attraverso pompe idrauliche; la seconda per effettuare regolare disinfestazione attraverso l’immissione nei sotterranei di sostanze efficaci contro gli insetti volatili. Ma queste strategie, per adesso, incontrano ostacoli.
Il sistema di svuotamento per la lunga inattività presenta alcune elettropompe non funzionanti. La seconda strategia non può essere attuata per dispersione del principio attivo nell’ambiente soprastante. Dunque, l’Asp ha stabilito di eseguire il grande attacco solo dopo il pieno ripristino degli impianti. Dopo, in modo regolare e periodico utilizzo dei due sistemi, si procederà con:
La sigillatura dei giunti tecnici, sia dall’esterno dei muri perimetrali che dall’interno dei locali ove insistono tali giunti. Tale attività inizierà la prossima settimana e per la dimensione degli edifici e la numerosità ed estensione ai vari piani dei giunti, non potrà completarsi prima di 30 giorni (fine agosto). Ciò permetterà un primo utilizzo dell’impianto di disinfestazione (inizio settembre), con conseguente possibilità di accesso alle zone sottostanti gli edifici, oggi inaccessibili per la presenza degli insetti e la irrespirabilità dell’aria.
Il ripristino elettropompe di sollevamento acque stagnanti e svuotamento dei vani sottostanti gli edifici (previsione entro metà settembre).
La sigillatura con tramezzi di tutti i vani di collegamento tra edificio ed edificio, per ottenere un isolamento definitivo delle zone sottostanti i corpi di fabbrica in cui viene iniettata la sostanza disinfestante, per poter utilizzare l’impianto definitivamente e in sicurezza e potere effettuare periodiche verifiche negli spazi infestati (15 ottobre circa).
Il piano di intervento specificato dal Commisario Venuti coinvolge più ditte appaltatrici, “già pronte ad effettuare gli interventi, tra loro interdipendenti. L’efficacia degli interventi sarà percepita dagli utenti e dagli operatori dopo la fase 2, che consentirà il ripristino di entrambi gli impianti presenti, i quali teoricamente hanno le caratteristiche necessarie per contenere gli effetti della proliferazione e diffusione degli insetti”.