OSPEDALE E NOMINA COMMISSARIO AD ACTA. “TANTE CRITICITA’ RISCONTRATE”. IL CONTENUTO DEL DECRETO DI NOMINA. INDAGHI LA MAGISTRATURA

Leggendo il decreto di nomina, firmato dall’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza, del Commissario ad acta, nella persona del dottore Alberto Firenze, si evince una striscia di criticità che ha indotto al parto della nomina. Si è tentato di addolcire una vicenda ospedaliera e sanitaria come se si trattasse di bere un bicchier d’acqua, quasi a rendere fantasiose gli articoli che abbiamo pubblicato sul Corrieredisciacca.it , insieme al collega Massimo D’Antoni di Rmk. Quasi fossimo vocati ad un allarmismo frutto della nostra fantasia o per attirare qualche lettore in più. Noi abbiamo svolto incessantemente il nostro meraviglioso lavoro radicato nei valori fondanti del giornalismo: il rispetto del codice deontologico della professione, la fondatezza delle notizie, la loro ricerca supportata dalle fonti certe. Il contenuto del decreto di nomina, che esalta diverse criticità fino al provvedimento emesso oggi dall’assessore regionale alla Salute, ci preoccupa ma, nel contempo, ci rassicura sul fatto che il commissario ad acta è una professionista specializzato nel settore per cui è stato nominato. Ma non ci basta. A questo punto, sulla scorta del contenuto del decreto di nomina, appare altresì rassicurante un’azione da parte della magistratura inquirente. 

Filippo Cardinale

 

Nel decreto, tra le premesse, è riportato:

  • VISTO il D.L. n.9 del 2 marzo 2020, recante “Misure urgenti di sostegno per famiglie lavoratori e imprese connesse all’emergenza epidemiologica da Covid-19”;
  • VISTO il D.A n. 975 del 22 maggio 2019, con il quale l’Assessore per la Salute ha già nominato una prima volta un Commissario ad acta in sostituzione del Direttore Medico di Presidio degli Ospedali Riuniti “Sciacca-Ribera”, al fine di porre rimedio alle gravi criticità segnalate dall’A.S.P. di Agrigento con nota prot. a. 86729 del 19 maggio 2019;
  • CONSIDERATO, pertanto, che già alla data del suddetto provvedimento assessoriale era stata riscontrata la significativa mancanza di un’adeguata organizzazione nell’ambito del suddetto Presidio Ospedaliero;
  • CONSIDERATO, vieppiù, che alla data odierna la Direzione Medica del suddetto Presidio (Ospedali Riuniti “Sciacca-Ribera”) continua ad apparire caratterizzata da una gestione non in linea con le misure organizzative richieste, a maggior ragione quelle eccezionali (tra cui si richiamano quelle indicate nelle circolari del Ministero della Salute prot. n 6337 del 27 febbraio 2020, prot n 6360 del 27 febbraio 2020 e prot. n 7922 del 9 marzo 2020) determinate dal particolare contesto emergenziale da COVID-19
  • CONSIDERATO, in particolare, che in data 6 marzo 2020 presso il P.O.”Giovanni Paolo 11″ di Sciacca si e verificato un gravissimo caso di contagio da COVID-19, che ha riguardato anche personale sanitario del nosocomio, circostanza quest’ultima che dimostra che nonostante da oltre una settimana fosse già pacificamente m essere l’emergenza da COVID-19, non sono stati adottati idonei percorsi organizzativi utili alla limitazione del contagio;
  • CONSIDERATO che la suddescritta condotta – in un particolare momento di emergenza qual è quello in atto, per il diffondersi della pandemia COVJD-19 – rischia di destare grave e diffuso “allarme psicologico permanente” nel territorio di riferimento, che tende a distorcere il rischio percepito e scoraggia la popolazione (sanitaria e non) ad accostarsi con serenità alla struttura ospedaliera, per l’effetto venendo in rilievo, m tutta la vicenda in esame, peculiari esigenze di tutela e di perseguimento dell’interesse pubblico e che risulta per di più che il Direttore Medico di Presidio si e reso autore, iii violazione delle – disposizioni aziendali, di comunicazioni mediatiche all’esterno che rischiano di contribuire ad aggravare l’allarme sociale,;
  • CONSIDERATO, in definitiva, che i fatti fin qui narrati e le ragioni di urgenza agli stessi collegate consentono di configurare la sussistenza di particolari esigenze di celerità del procedimento, che rendono superflua l’osservanza delle garanzie procedimentali e parimenti l’invio della diffida di cui  all’art. 20, co I della L.r. 5/2009;
  • CONSIDERATO, altresì, che l’iniziativa sostitutiva di cui al presente provvedimento riveste finalità non tanto e non solo riparatone rispetto alle indempienze sopra indicate quanto piuttosto volte alla prevenzione di un maggiore rischio igienico-sanitario e sociale al tempo stesso;
  • RITENUTO, pertanto necessario procedere alla nomina di un Commissario ad acta in sostituzione del Direttore Medico degli Ospedali Riuniti “Sciacca-Ribera” dell’AS P di Agrigento – dotato di specializzazione in igiene, Risk Manager ed esperto in materia igienico-sanitaria in ambito ospedaliero  per l’adozione di tutte le necessarie e idonee misure volte alla risoluzione delle gravi criticità e disfunzioni organizzative sopra esposte e di individuarlo, a motivo dei titoli professionali, formativi e di carriera posseduti, nonché della competenza e dell’esperienza maturata in tale settore, nel Dott. Alberto Firenze, Dirigente Medico dell’A.O.U. Policlinico “P. Giaccone” di Palermo;
  • RITENUTO che nel caso di specie l’azione sostitutiva demandata al nominato Commissario ad acta riguarderà la gestione, organizzativa e igienico-sanitaria, degli Ospedali Riuniti “Sciacca-Ribera” per l’intero periodo emergenziale da CCVII)- 19;
  • DATO ATTO che delle suddette iniziative il nominato Commissario ad acta dovrà costantemente riferire all’Assessore per la Salute.
  • DECRETA Alla luce delle superiori premesse, che costituiscono parte integrante del presente provvedimento, il Dott. Alberto Firenze, nato a Castelvetrano (Tp) il 18 maggio 1969, è nominato Commissario ad acta presso l’Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento, con il compito di provvedere – in sostituzione del Direttore Medico di Presidio degli Ospedali Riuniti “Sciacca Ribera” – alla gestione dell’emergenza COVID-19 nel suddetto Presidio Ospedaliero.

ECCO IL DECRETO  DECRETO COMMISSARIO AD ACTA SCIACCA RIBERA CORONAVIRUS