Ospedale di Sciacca, La Rocca Ruvolo: “Solidarietà ai cittadini costretti a vivere disagi”

SCIACCA. “Nel mio ruolo di politico e parlamentare regionale eletto in questo territorio mi sento in dovere di esprimere la mia personale solidarietà alla signora Angela Sclafani e a tutte le persone che come lei, quotidianamente, vivono disagi e disavventure all’ospedale di Sciacca che dovrebbe essere un Dea di I livello ma che ancora oggi, dopo anni di tavoli, confronti e proteste, non riesce a garantire, per carenza di personale, un’assistenza sanitaria adeguata ai cittadini del comprensorio saccense”.

Lo dice il deputato regionale Margherita La Rocca Ruvolo commentando una nota di protesta diffusa da un utente dell’ospedale di Sciacca per la carente assistenza che c’è nel reparto di Urologia, dove c’è il solo primario in servizio e dove nelle settimane scorse per le dovute ferie dello stesso non c’era nessuno.

“Ritengo che l’Asp debba intervenire con urgenza per reperire il personale necessario a garantire il corretto funzionamento dei reparti – dice la parlamentare regionale di Forza Italia – non si può continuare a sperare nei gesti eroici di medici, infermieri e operatori sanitari costretti ad operare in condizioni di grande difficoltà ai quali va il mio più sincero ringraziamento”.

Ecco il testo della lettera diffusa dall’utente ed  inviata alla direzione aziendale:

“Dott. Zappia, sono l’ultima Don Chisciotte, consapevole però di lottare contro un muro di gomma, in quanto rivolgersi a lei è come parlare da soli. Io sono tosta, ho la mia età e non posso rassegnarmi alle condizioni in cui versa l’ospedale di Sciacca. Il 14 maggio del 2021 dopo una esperienza avuta al pronto soccorso, scrissi a lei una lettera, alla quale né lei, o chi per lei, si è adoperato per darmi una democratica risposta. Nel pronto soccorso dell’ospedale di Sciacca ad oggi nulla pare che sia cambiato.

In questi mesi, per mio marito, ho avuto occasione per necessità di frequentare il reparto urologia. Chiedo a lei, Dott. Zappia, se si può tenere un reparto in queste condizioni, con un primario tuttofare e privo del necessario personale che lo sostenga. Operare, visitare, spingere le carrozzelle degli ammalati, fa tutto da solo; ovviamente sto parlando del dott. Michele Barbera.

Mattinate intere per riuscire a parlare con lui tra un’operazione e l’altra, e lui molto gentilmente continua a scusarsi con tutti gli ammalati. Solo per questo proporrei una bella medaglia, dott. Zappia, i medici che si comportano così vanno premiati, non crede? Mi dica Dott. Zappia, qual è il disegno politico sul reparto urologia e su tutto l’ospedale di Sciacca? Diteci cosa volete farne, così almeno ci rassegniamo al nostro destino… senza continuare questa lunga agonia”.