Ospedale di Ribera, Nenè Mangiacavallo: “Gravi, arbitrarie e fuorvianti le affermazioni di Cittadinanzattiva”

RIBERA. La nota a firma congiunta Gero Maggio, Calogera Piazza e Rosa Castagno, rispettivamente coordinatore di Cittadinanzattiva, responsabile del Tribunale dei diritti del malato, e Procuratori dei cittadini, circa l’ospedale di Ribera, ha destato una forte reazione da parte della comunità riberese.

Il Fratelli Parlapiano di Ribera è un ospedale storico, un punto di riferimento sanitario di un comprensorio ancora più vasto da quello urbano e che coinvolge comunità montane dell’entroterra e realtà urbane limitrofe.

Una nota, quella diramata oggi e pubblicata dal nostro giornale, che ha spinto il noto pneumologo riberese Nenè Mangiacavallo ad intervenire con una propria nota. Una replica che deriva non solo dalla pluridecennale professione, ma anche dall’esperienza maturata come commissario straordinario all’ospedale Giglio di Cefalù. Senza dimenticare la sua quotidiana presenza a Ribera, dove vive e opera. Riceviamo la sua nota e la pubblichiamo integralmente in considerazione del tema attualissimo, del periodo di emergenza che si sta vivendo. Periodo che, certamente, suggerisce prese di posizioni  confortate da elementi di certezza e di fondatezza.   F.C.

Egregio Direttore,

ho appena letto l’articolo pubblicato oggi sulla testata che Ella dirige  riportante  le opinioni espresse da alcuni esponenti di Cittadinanza Attiva – Tribunale per i Diritti del Malato di Sciacca, relativamente al ruolo ed al futuro dell’Ospedale di Ribera.

Non è mia consuetudine intervenire su valutazioni e giudizi espressi da altri sulla situazione sanitaria del nostro territorio, ma in questa occasione mi sento in dovere di farlo, perché in un periodo particolarmente delicato, in cui si richiedono ponderazione e rispetto della verità, le affermazioni riportate nel suddetto articolo possono ingenerare falsi allarmi, determinare reazioni popolari e rendere confusa una situazione che necessita  di chiarezza e serenità e che ha bisogno di  unire, e non dividere, quanti hanno a cuore il futuro della nostra zona.

Leggo nell’articolo in questione, attribuita agli esponenti suddetti, l’affermazione  che è “saggia la scelta dell’ASP di convertire l’ospedale di Ribera in Centro COVID e dismettere quelle Unità Operative che sono doppioni di quelle di Sciacca”. Mi astengo da qualsiasi valutazione sull’uso dell’aggettivo “saggia”, ma sottolineo che, a meno che i rappresentanti di Cittadinanza Attiva non siano in possesso di documenti riservati, che eventualmente sono chiamati a rendere pubblici, non risulta che sia stata dismessa  alcuna Unità Operativa presente presso l’Ospedale di Ribera per cui, ove non venisse confermato dai rappresentanti del TdM quanto perentoriamente sostenuto, è da considerare falsa e tendenziosa la suddetta notizia che tanto clamore sta immotivatamente destando nella popolazione riberese.

Mi permetto di ricordare, a chi dovrebbe esserne già a conoscenza, che l’assetto della rete ospedaliera non dipende da esigenze estemporanee o dalla discrezionalità soggettiva di alcuno, ma è sancito da un Decreto Regionale che rimane valido fino a quando non viene modificato da altro decreto.

Quello che si sa, invece, per ufficiale affermazione del Commissario Straordinario dell’ASP di Agrigento, è che nelle sale operatorie dell’Ospedale di Ribera saranno allocati ulteriori 8 posti letto di Terapia Intensiva per soggetti COVID, per cui viene momentaneamente sospesa l’attività chirurgica e di conseguenza viene temporaneamente chiusa l’Unità Operativa di Chirurgia.

Ritengo superfluo fornire ulteriori  elementi per evidenziare la differenza  tra il concetto di “dismissione” e quello più appropriato di “sospensione”.

Circa il termine “doppione”, che viene riportato nell’articolo, lo considero  soltanto una grossolana superficialità o una sollecitazione  campanilistica che non ha riscontro alcuno con i dati epidemiologici attuali e con le esigenze di assistenza di un vasto e differenziato territorio.

Mi permetto, inoltre, di suggerire agli esponenti suddetti, circa la restituzione della efficienza all’Ospedale di Sciacca, come loro sostengono, che il suddetto ospedale, essendo già particolarmente qualificato, efficiente e dotato di elevatissime professionalita’, non necessita di avere ridata la sua efficienza per i malati ordinari, come loro dichiarano, men che meno potrebbe acquisire maggiore efficienza dalla dismissione dei reparti del nosocomio riberese, perché in quel caso si otterrebbe l’effetto contrario: il sovraffollamento dei reparti di Sciacca che già oggi sono al massimo dell’occupazione.

Quello che, in verità, mi ha indotto maggiormente ad intervenire è la gravità di un concetto espresso dai suddetti che, oltre ad essere arbitrario ed immotivato, risulta non rispondente al vero, oltre a risultare offensivo e lesivo della dignità dei tanti operatori dell’Ospedale di Ribera che, svolgono, con competenza ed abnegazione, il loro lavoro.   Infatti, scrivere che l’Ospedale di Ribera non risulta essere sicuro, basandosi su dati di accesso relativi al 2015, cioè ben cinque anni fa, non rende onore a chi dovrebbe dimostrare competenza e, principalmente, equità di giudizio. 

Per finire voglio manifestare la mia totale disapprovazione su un’altra argomentazione espressa dai Tre che esula da quelli che sono i compiti istituzionali di Cittadinanza Attiva e del Tribunale del Malato.

Nell’articolo in oggetto vengono riportate tra virgolette le affermazioni:  “Qualcuno ha voluto, più o meno coscientemente, ingannare o illudere i cittadini di Ribera” e  “A Ribera ci sono delle errate prese di posizione dettate da un irrazionale campanilismo o peggio da ricerca  di facile consenso clientelare”.

 Mi permetto di dare un consiglio, anche se non richiesto, ai Signori che hanno indossato i panni dei “censori” e cavalcato  la tigre dello stucchevole  ed improvvido populismo.  

Attenetevi a quanto prevede il Vostro mandato, cioè occupatevi, se lo ritenete utile, delle questioni che attengono alla organizzazione sanitaria ed alla promozione della Salute, senza esprimere giudizi morali sul comportamento di persone che forse neanche conoscete; prima di divulgare notizie destituite di fondamento accertateVi della veridicità di esse; limitate il Vostro impegno dentro i confini della Vostra meravigliosa città, evitando di occuparVi di delicate questioni che riguardano altre municipalità.

Solo così potrete contribuire a risolvere i problemi vecchi e, principalmente, a non crearne di nuovi.

Nenè Mangiacavallo