OSPEDALE, COMMISSARIO VENUTI NON FACCIA COME FICARRA
Benvenuto a Sciacca commissario straordinario dell’Asp della nostra provincia agrigentina, Gervaso Venuti. Benvenuto nella città più popolosa della provincia dopo il Capoluogo.
Oggi è ospite importante del Palazzo di Città. Ha accolto l’ennesimo invito di una popolazione che anno dopo anno, giorno dopo giorno, vive con disagio il degrado dell’importante struttura ospedaliera di Sciacca. Un ospedale che ha toccato l’eccellenza, era stato riconosciuto come Azienda ospedaliera. Un ospedale che, con la gestione del manager Marano, ha raggiunto livelli di eccellenza elevati, tanto che illustri primari di Palermo vi hanno prestato il loro servizio.
Poi, declassato, il Giovanni Paolo II inizia un lento, inesorabile, declino. Non solo in degrado la struttura, ma inizia una erosione di personale medico e infermieristico che porta da anni la struttura a vivere d’emergenza.
Lei sa benissimo che l’ospedale saccense è al centro di una vasta zona che attira utenti da tre province. Tantissime denunce da parte di associazioni, comitati civici, amministrazioni comunali, giornalisti locali, hanno evidenziato lo stato di degrado della struttura. Hanno denunciato lo sforzo immane del personale tutto che, con spirito di sacrificio e di servizio, hanno garantito che la struttura continuasse a funzionare, nonostante gli immani e inevitabili disagi.
Noi saccensi, senza tema di smentita, abbiamo certa la sensazione che la struttura ospedaliera saccense sia la vittima sacrificale di una visione “agrigentocentrica” del management precedente e della politica. Quella politica che è sotto accusa dal cardinale Montenegro perché sta facendo perdere anche la cattedrale di Agrigento,minacciata pericolosamente da una frana del terreno antistante.
Un management precedente che ha mortificato il Comitato civico per la salute, che comprende tante associazioni, ma soprattutto è formato da persone serie, come il suo presidente, avvocato Ignazio Cucchiara.
Eppure, il suo predecessore ha mortificato le urla di allarme che provengono dal territorio, offeso dal degrado in cui versa l’ospedale. Giornalisti minacciati di querele, le stesse che il suo predecessore ha minacciato al presidente del Comitato civico per la salute. Insomma, denunciare la verità era una sorta di reato.
Lei sa bene il contesto di difficoltà ed emergenze nel quale opera l’ospedale di Sciacca. Sentiamo forte, come giornale, di dirle essenzialmente una cosa: dia una svolta radicale, dimostrandola con i fatti, rispetto alla gestione del suo predecessore.
Non prometta nulla nel corso della riunione di oggi, si limiti semplicemente a dare, con fatti concreti, la speranza al vasto territorio servito dall’ospedale Giovanni Paolo II.
Ascensori guasti, quasi tutti, mancanza di personale, emergenza continua al pronto soccorso, in cardiologia. E per ultimo, in ordine temporale, il blitz dei Nas dei carabinieri nel reparto di Emodialisi, invaso da formiche e altri animaletti. Inutile ricordarle il precario stato di sicurezza della struttura. Ultimamente, i carabinieri hanno arrestato un uomo che, indisturbato, di notte ha letteralmente svaligiato decine di armadietti, compreso un portafogli ad una paziente ricoverato. Gravissimo il fatto che due medici del pronto soccorso, da tempo immemore con contratto c a tempo determinato, hanno lasciato il Giovanni Paolo II per le strutture ospedaliere di Castelvetrano. Per il semplice motivo che l’Asp di Trapani ha sbloccato le graduatorie dei concorsi. Assistiamo al continuo degrado del nostro ospedale, e non abbiamo intenzione di continuare a farlo.
Oggi, non abbiamo bisogno di ulteriori promesse. Abbiamo bisogno di fatti. Non deluda il territorio, consapevole del suo spessore professionale ed etico. Ma tenga presente che il tempo a disposizione è davvero scaduto.
Filippo Cardinale