Ospedale Castelvetrano, l’Ortopedia chiude: i 2 medici lasciano. La sanità pubblica che fa sempre più acqua
CASTELVETRANO- Anche l’Unità semplice di Ortopedia dell’ospedale “Vittorio Emanuele II” di Castelvetrano resta senza medici e chiude. I due medici argentini – Pedro Abate e Jorge Eduardo Perez Bambill – si sono dimessi presentando la lettera al Commissario dell’Asp Trapani Vincenzo Spera.
E i pazienti ricoverati? Sono stati trasferiti nelle altre strutture e, al momento, non verrà più ricoverato nessuno. Da fonti interne dell’azienda si è appreso che i due medici, a Castelvetrano da alcuni mesi, avrebbero chiesto l’aiuto di altri medici ortopedici. Il Commissario Spera ha fatto un ordine di servizio per due medici in servizio presso l’Unità complessa di Marsala (guidata dal primario Nicolò Galvano) di distaccarsi e dare rinforzo all’Unità semplice di Castelvetrano (che dipende da Marsala). I medici argentini, intanto, si sono dimessi e sarebbero pronti per andare a lavorare in una struttura del Palermitano dove viene applicato il contratto per la sanità privata.
La direzione generale dell’Asp Trapani assicura che già dalla prossima settimana entreranno in servizio i due medici che arriveranno da Marsala e l’Unità di Ortopedia dovrebbe tornare in funzione, seppur con un carico di lavoro più leggero.
Dunque, il solito problema comune a tutte le strutture ospedaliere, specie quelle siciliane. Dunque non è “cattivone” il commissario dell’Asp di Agrigento, Mario Zappia, accusato da una specifica parte politica. A Castelvetrano succede quello che succede a Sciacca, come a Sciacca succede quello che le notizie nazionali descrivono come comune denominatore degli ospedali pubblici, dalle Alpi all’estremo sud, provincia di Agrigento inclusa.
Forse sarebbe meglio che l’assessore alla Salute, Volo, anziché perdere tempo a convocare audizioni suggerite da una manina che ha pur avuto ruoli importanti e decisivi nella sanità siciliana, si adopererebbe a mettere in atto tutte quelle misure per fermare una emorragia che è diffusa nelle strutture ospedaliere come metastasi.
Se la sanità pubblica siciliana va male, la politica non deve trincerarsi dietro barriere sottili come grissini per nascondere le proprie responsabilità.
Filippo Cardinale