Orrore a Partinico, 13enne costretta a subire ripetuti abusi sessuali e ripresa con video

L’orco sarebbe stato un amico dei genitori che avrebbe approfittato dell’amicizia per entrare in casa. L’avrebbe costretta a subire ripetuti abusi sessuali ripresi anche con una telecamera nascosta

PARTINICO- L’orco è un palermitano di 46 anni, arrestato dai carabinieri di Partinico con l’accusa di violenza sessuale aggravata e produzione di materiale pedopornografico. E’ stato il magistrato inquirente del dipartimento dedicato alla violenza di genere della Procura a disporre il fermo che è stato convalidato dal Gip che ha disposto la custodia nel carcere dei Pagliarelli. Al 46enne viene contestata anche l’aggravante prevista per chi approfitta di un rapporto fiduciario o di una posizione di autorità nei confronti di un minore. La misura restrittiva è stata confermata anche perché, secondo il Gip, sussisterebbero gravi esigenze cautelari, in particolare per il rischio di reiterazione del reato e per evitare un eventuale inquinamento delle prove. La gravissima vicenda ha avuto origine con le indagini risalenti allo scorso novembre in seguito ad una segnalazione di un’amica della famiglia alla quale la tredicenne aveva raccontato le attenzioni particolari portando alla luce una situazione familiare difficile e problematica. L’uomo, amico dei genitori, veniva spesso invitato a cena o durante le feste. Gli inquirenti starebbero anche vagliando la posizione della madre che, a suo dire, non si sarebbe mai accorta di nulla. Secondo gli inquirenti, l’uomo avrebbe commesso gli atti sessuali in più occasioni facendo leva sull’età e sullo stato psicologico dell’adolescente. Gli investigatori hanno trovato una telecamera nascosta nell’abitazione della 13enne dive sono stati trovati i video dell’orrore. Intanto, la 13enne è stata affidata a una struttura protetta: un’equipe di professionisti si sta occupando della sua sicurezza e del necessario supporto psicologico. Sono state infatti attivate tutte le procedure previste per garantire l’anonimato e tutelare l’identità della vittima e della sua famiglia.