Orestiadi di Gibellina al via con un ricco, simbolico, creativo week end d’apertura

GIBELLINA.  Venerdì 17 luglio prende il via la 39^ edizione del Festival delle Orestiadi di Gibellina (clicca qui per il video di presentazione) con un’anteprima speciale “Non si sogna mai a caso”, parole, suoni e canzoni per rompere il silenzio (produzione esclusiva per Orestiadi 2020) con Vincenzo Ferrera e le musiche di Dario Sulis e Diego Spitaleri e la partecipazione straordinaria di Niccolò Fabi: un evento performativo per rompere il silenzio e segnare ufficialmente l’inizio di una lenta, difficile, ripresa dello spettacolo dal vivo. Il suono di una batteria sulle immagini di un teatro chiuso, le parole che raccontano l’inscindibile legame tra teatro, cinema e sogno, una dedica a tutti gli artisti fermi in questo difficile momento, segneranno il prologo del Festival.

La performance iniziale di Vincenzo Ferrera, accompagnata dalle musiche di Dario Sulis e Diego Spitaleri e costruita nel Baglio di Stefano (ore 21,15 – biglietti sold-out) nella particolare, simbolica, scaramantica (in un gioco di contrari) data di venerdì 17, lascerà il posto al concerto acustico per chitarra e voce di Niccolò Fabi, ospite d’onore e “gran cerimoniere” della 39° edizione delle Orestiadi 2020.  Niccolò Fabi, in questa particolare versione acustica, ai piedi della Montagna di Sale di Mimmo Paladino, ci regalerà un viaggio intorno ai suoi brani più belli, tra cui Io Sono L’altro, brano che ha appena vinto il Premio Amnesty, Voci per la libertà, edizione 2020.

Questa speciale anteprima anticipa la partenza ufficiale del festival:

sabato 18 luglio è la data di reale avvio, con un’altra produzione per Orestiadi 2020 (in collaborazione con la Presidenza dell’Assemblea Regionale Siciliana), un’anteprima nazionale dedicata al mondo del cinema e ai suoi sogni: “Quel Film sono io”  tratto dalla raccolta di racconti “Ils ne sont pour rien dans mes larmes” della scrittrice parigina Olivia Rosenthal (classe 1965), Editions Gallimard (un progetto inedito di Umberto Cantone e Alfio Scuderi) con la partecipazione di Alessio Vassallo, Filippo Luna, Aurora Falcone, Daniela Macaluso, Silvia Ajelli, Gaia Insenga.

Uno spettacolo che prova a interrogarsi sulla condizione, emotiva e psicologica, dello spettatore di film, interrogandosi sulla capacità che certe pellicole hanno di segnare la vita e l’identità delle persone. In “Que film sono io ” ogni monologo si sviluppa da un film utilizzando alcuni elementi della sua trama e dei suoi interpreti come pretesto per il racconto della personalità del personaggio di spettatrice o di spettatore che mette al centro.  L’oggetto di questi sei monologhi non è il cinema e la sua estetica, ma la qualità delle psicologie dei protagonisti, donne e uomini comuni (con i quali è facile identificarsi) che si ritrovano a fare i conti con il proprio stato di crisi, con i traumatici processi emotivi innescati dalle trame e dai personaggi di quei film che hanno segnato le loro vite.

I monologhi sono: La donna che visse due volte di Alfred Hitchcock con Silvia Ajelli, Giù la testa di Sergio Leone con Alessio Vassallo (colonna sonora di Ennio Morricone), Effetto notte di François Truffaut con Filippo Luna, Ultimo tango a Parigi di Bernardo Bertolucci con Gaia Insenga, Thelma e Louise di Ridley Scott con Daniela Macaluso, Les Parapluies de Cherbourg di Jacques Demy con Aurora Falcone.