Opposizione: “Il Sindaco e Mizzica si distinguono per arroganza e convinzione di essere detentori esclusivi della verità”
SCIACCA- “Una delle caratteristiche che stanno contraddistinguendo il sindaco di Sciacca e la sua parte politica, Mizzica per prima, è sicuramente l’arroganza e la convinzione di detenere l’assoluta verità su ogni questione. Lontani anni luce dal confronto, i componenti di questa coalizione non hanno ancora compreso che amministrare la cosa pubblica è sinonimo di condivisione, trasparenza e rispetto tra le parti”. In meno di 24 ore arriva la replica del gruppo di opposizione con una nota firmata dai consiglieri comunali Bivona, Bono, Cognata, Bentivegna, Venezia, Caniscalco, Bellanca, Mandracchia, Brucculeri, Santangelo, Grassadonio, Catanzaro Clelia, La Barbera, Bló.
L’opposizione va al contrattacco evidenziando che “da un lato c’è chi governa assumendosi le dovute responsabilità e dall’altro c’è una compagine consiliare a cui è stato demandato il ruolo di opposizione ovvero di controllo, di proposta e di critica. L’esaltazione di ieri dei componenti dell’associazione Mizzica è risultata irrispettosa, fuori luogo e eticamente forviante. Se la verità è un valore che caratterizza l’amministrazione Termine, ci saremmo aspettati anche una serie di doverosi “mea culpa”.
Al centro della polemica una intervista rilasciata all’emittente Rmk dal Questore di Agrigento. “Il questore ha ribadito nella sua intervista che il primo cittadino aveva ricevuto, già mesi prima, precise indicazioni relative alla sicurezza per garantire lo svolgimento della festa; perché allora il sindaco ha predisposto i bandi di concorso e di gestione precisando più e più volte che la festa di sarebbe svolta in centro? Come dimenticare l’intervista rilasciata in una emittente locale durante la quale il primo cittadino ribadiva, senza dubbio alcuno, che “la festa si sarebbe svolta in centro”? Se verità ci deve essere sarebbe stato corretto, da parte dei componenti di Mizzica, ribadire che il questore non ha dato un netto diniego al centro storico bensì alla modalità proposta come da consuetudine. È errato dire “mai più al centro storico”, continua la nota dell’opposizione che rimarca come “occorrerebbe pensare ad una festa ridisegnata, un po’ come è avvenuto nel quartiere Perriera, garantendo la storicità della manifestazione che, nel centro storico, vede il suo habitat naturale”.
Poi passano alla polemica con il Presidente del Consiglio comunale: “Ci sentiamo di affermare che le parole di accusa rivolte dalla coalizione Termine (o quel che ne rimane) sono offensive e poche desiderose di instaurare un rapporto politico civile dentro l’aula. Gli atteggiamenti del primo cittadino, incapace di relazionarsi con una istituzione democratica come il consiglio comunale, sono l’emblema di una totale assenza di esperienza politica/amministrativa che non garantisce alla città la serenità politica che merita. Essere referenti di una associazione politico culturale locale è semplice, amministrare una città, com mille problemi giornalieri, è cosa assai diversa”.