OPERAZIONE “HALYCON”, IL DEPUTATO PULLARA: “NON SONO MASSONE”

“Ancora una volta, amaramente, constato di correre il rischio di finire nel tritacarne mediatico, pur non essendo in alcun modo coinvolto in una vicenda di cui non conosco nemmeno i contorni”. Ad affermarlo è l’onorevole Carmelo Pullara, capogruppo di Autonomisti e Popolari all’Ars che sottolinea “di non essere massone e pertanto di non essere iscritto a nessuna loggia massonica”.

Il deputato regionale Pullara si riferisce  all’operazione antimafia “Halycon”.  “Vengo tirato in ballo da altri- aggiunge-, pur non avendo alcuna contezza della vicenda in questione. Se questo è il prezzo da pagare per essere un uomo pubblico, comincio a pensare che sia un prezzo troppo alto”.

“Rilevo inoltre – aggiunge l’onorevole Pullara – che i dialoghi in cui si farebbe riferimento alla mia persona, risultano essere del luglio 2016, un periodo lontanissimo dalle elezioni regionali, che si sono tenute nel novembre del 2017, quando sono stato eletto all’Ars. E nessun incarico pubblico ed elettivo rivestivo in quel periodo”.

Giovanni Lauria, il capo della cosca di Licata, era uomo influente anche per i contatti importanti che riusciva a tenere con personaggi influenti. Uno di questi contatti era quello con il deputato regionale dei Popolari autonomisti, Carmelo Pullara, che avrebbe agganciato per risolvere la situazione lavorativa del figlio Vito. Proprio Carmelo Pullara – come risulta dagli investigatori – risulta iscritto nelle liste della loggia massonica “Arnaldo da Brescia” di Licata. E lì maestro venerabile è proprio Lauria.

Intanto, in un’intercettazione in tempi recenti del Ros, spunta la voce di Carmelo Pullara. A maggio e a giugno scorsi i carabinieri del Ros hanno intercettato due conversazioni tra Angelo Lauria e Carmelo Pullara. Lauria lo chiama “fratello”. Il 21 maggio scorso l’onorevole Pullara telefona a Lauria, componente del collegio dei probiviri della Banca Popolare Sant’Angelo di Licata, richiedendo l’interessamento al fine di trovare una sistemazione lavorativa nella banca a un soggetto definito “amico nostro”.

Lauria: “Camelu’”. Pullara: “Angelino, scusami”. Lauria: “Gioia, dimmi”. Pullara: “La Banca Sant’Angelo sembrerebbe che il centralinista cieco che c’era in servizio sta andando o è andato in pensione. Noi abbiamo un ragazzo che è iscritto nelle liste di disoccupazione … tra l’altro licatese, picciotto per bene … amico nostro …pulitissmi”. Carmelo Pullara si era autosospeso dalla commissione Antimafia dopo l’inbdagine di giugno dove il suo nome veniva citato dai mafiosi. Parlando con Giovanni Mugnos, Giovanni Lauria dice: “Diice che Carmelo… Carmelo sta cercando di sistemare una cosa … di Vito. Carmelo Pullara”.Mugnos: “Sistemarla come”. Lauria: “Che è per renderla… o definitiva o quasi”.

“E Vito Laura – scrivono gli investigatori –  dipendente a tempo determinato per la società D.M.S. s.r.l. sino al mese di marzo 2017, successivamente alla captazione di detto colloquio, dal mese di agosto dello stesso anno iniziava a lavorare, con contratto a tempo indeterminato, per la PIDIEMME Consulting s.r.l. Unipersonale”.

Altri figli da sistemare, stavolta quelli di Giacomo Casa, e anche stavolta spunta il nome di Carmelo Pullara. Angelo Graci, ex sindaco di Licata, incontrando Casa gli rivela che si è speso con il deputato regionale. E’ l’ex sindaco a dire: “Carmelo … Pullara che voi … dice che siete in ottimi rapporti… Se lui è … se lui è veramente amico come si vuole dimostrare ora…amico… perché lui deve dimostrare quello che è… se è… veramente… perché lo sa che siete Voi.”

Assai eloquente è, per gli investigatori, poi, il racconto riferito da Casa riguardo alle modalità riservate utilizzate da Pullara per incontrarlo: “L’’altra sera avevamo un appuntamento e lui ha visto l’azione che ho fatto io …me ne sono salito sopra che c’era un mio amico … lui con gli occhi se ne è accorto e poi è venuto fino a sopra … lo ha capito se sono “sperto o se sono scimunito”… capito? è inutile che io mi faccio vedere dagli amici tuoi”.

Il deputato Carmelo Pullara ribadisce “di essere assolutamente sereno, considerata la mia totale estraneità alla vicenda in questione, e fiducioso nell’operato della magistratura.  Ribadisco l’assoluto rispetto delle istituzioni, tanto da essermi già in precedenza autosospeso da componente della Commissione Regionale Antimafia”.