Operazione antimafia “Xydi”, quei poliziotti infedeli che fornivano informazioni ai mafiosi
AGRIGENTO. Un ispettore del commissariato, Filippo Pitruzzella di 60 anni (in pensione da poco) finito in carcere con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa, e un assistente capo dello stesso ufficio della Polizia, Giuseppe D’Andrea di 49 anni fermato con le accuse di accesso abusivo a sistema informatico e rivelazione di segreto di ufficio. E’ lo spaccato dell’operazione antimafia di ieri mattina che ha sgominato un clan di boss di mafia e di stidda e che svela ‘infedeltà di chi ha giurato di servire lo Stato nell’assumere il servizio.
I due poliziotti sono accusati di avere passato informazioni riservate ai mafiosi, tramite l’avvocato Porcello. L’ispettore inoltre è accusato di avere redatto annotazioni di servizio
«su sollecitazione dell’avvocato Porcello – si legge -, finalizzate all’avvio di indagini nei confronti di esponenti mafiosi, o soggetti ad essi contigui, antagonisti rispetto a Buggea e alla stessa Porcello».
D’Andrea invece si sarebbe introdotto «abusivamente in un sistema informatico protetto da misure di sicurezza (la banca dati nazionale per le forze dell’ordine) per acquisire notizie su Maria Debora Monterosso e Maria Rossella Lupo – si legge nel fermo -, nonchè, con il concorso di altro pubblico ufficiale ancora non compiutamente identificato, sull’imprenditore Giuseppe Fonti».