OPERAZIONE ANTIDROGA “SAN MICHELE”. DIECI ARRESTI TRA SCIACCA E PALERMO

L’inchiesta ha permesso di portare alla luce un vasto ed articolato sistema di spaccio di sostanze stupefacenti

Alle prime luci dell’alba, in Sciacca e Palermo, in esecuzione di ordinanza di custodia cautelare emessa dal G.I.P. del Tribunale di Sciacca su conforme richiesta della locale Procura della Repubblica che ha coordinato le indagini, i Carabinieri della Compagnia di Sciacca, coadiuvati dai colleghi del capoluogo di regione, hanno tratto in arresto 9 persone responsabili, in concorso, di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.  

L’attività, denominata “San Michele” dall’omonimo quartiere del centro storico saccense al centro degli affari criminali, è stata condotta dai militari nel Nucleo Operativo e Radiomobile del centro termale nel corso del 2010. Le indagini prendevano spunto dall’arresto di un corriere operato nel febbraio di quell’anno al capolinea degli autobus di via Agatocle, proveniente, a bordo del mezzo pubblico, da Palermo. Allo stesso furono sequestrati circa gr. 200 di hashish. Le investigazioni successive permettevano di intercettare allo stesso modo altri due corrieri con conseguente sequestro di ulteriore sostanza stupefacente e di acclarare con sostanziale certezza come il canale di approvvigionamento privilegiato fosse quello palermitano.

I corrieri venivano scelti preferibilmente fra insospettabili, meglio se incensurati, che si spostavano a bordo degli autobus di linea sulla tratta che congiunge il centro termale al capoluogo di regione. Fiorente l’attività di spaccio individuata. Numerosi gli episodi di cessione certificati. Durante le indagini è stato accertato che tutti i soggetti coinvolti, pur non essendo legati da uno stabile vincolo associativo, gestivano autonome attività di spaccio di sostanze stupefacenti tipo hashish e marijuana, operando talvolta in concorso in relazione alle esigenze ed alla disponibilità di stupefacenti da distribuire.

Fra i più attivi nella illecita attività i tre fratelli PECORARO, Francesco, Giuseppe e Angelo che, pur operando autonomamente, non disdegnano di valorizzare il vincolo familiare in talune occasioni allorquando procedono ad approvvigionamenti collettivi per poi dividersi il ricavato dell’attività di spaccio, per passarsi i clienti o anche per prestarsi reciprocamente la sostanza allorquando ne erano momentaneamente sprovvisti. Assolutamente contigua al gruppo familiare e complice nelle illecite attività, la moglie di PECORARO Francesco, FRAZZETTA Angela , che si adopera in modo particolare per contattare gli acquirenti e fissare gli appuntamenti per le cessioni, rivelandosi poi particolarmente scaltra nell’elargire consigli al marito al fine di eludere i controlli delle forze dell’ordine.

Meritevole di maggiori dettagli proprio l’attività criminale espletata dai coniugi PECORARO Francesco e FRAZZETTA Angela che si avvalgono per le illecite attività della loro autovettura, una Mercedes classe A, a bordo della quale girano per l’intera città di Sciacca raggiungendo i vari clienti a seguito di appuntamenti già fissati o anche proponendo acquisti improvvisati ai clienti abituali incontrati casualmente.

L’indagine, avvalsasi anche di attività tecniche di intercettazione di conversazioni, ha permesso poi, come è usuale in attività di questo tipo, di individuare quello che è un vero e proprio gergo usato per le illecite attività. Motore, meloni, cosa, saponetta, storia, lasciare o essere rimasto a piedi sono solo alcune delle definizioni o allocuzioni individuate nel corso delle indagini per riferirsi allo stupefacente. Alla base del provvedimento, le esigenze cautelari ravvisate nel concreto ed attuale pericolo che gli indagati potessero commettere altri delitti della stessa specie di quelli per cui si procede, circostanza desunta dalla accertata “stabile e professionale dedizione all’attività di spaccio di stupefacenti”.

È stato in effetti accertato come gli indagati, tutti privi di una stabile attività lavorativa, “si dedichino in modo continuativo, intenso e professionale all’attività di spaccio di droghe c.d. leggere, tanto che proprio da siffatta attività traggono le fonti di sostentamento per loro e per i propri nucleo familiare.” Gli arrestati, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati p. e p. dagli artt. 81 cpv., 110 c.p., 73, commi 1 e 1 bis D.P.R. 309/1990 (T.U.L.Stup.), sono:

1.         PECORARO FRANCESCO, 35enne di Sciacca;

2.        FRAZZETTA ANGELA, 32enne di Sciacca;

3.        PECORARO GIUSEPPE, 25enne di Sciacca;

4.        PECORARO ANGELO, 33enne di Sciacca;

5.        MONTALBANO FELICE, 36enne di Sciacca;

6.        PICONE VINCENZO, 43enne di Sciacca;

7.        CATANZARO SIMONE, 42enne di Sciacca;

8.       GATTUSO CAMILLO, 53enne di Palermo;

9.     BILLITTERI GIUSEPPE, 23enne di Palermo, tutti tradotti presso la casa circondariale di Sciacca, ad eccezione dei due palermitani ristretti nel capoluogo.

A più indagati è stata altresì contestata l’aggravante della recidiva reiterata infraquinquennale ex art. 99 comma I e II n. 2) e IV c.p.. Una decima persona colpita dal provvedimento restrittivo non è stata trovata nella propria abitazione. Sono in atto le ricerche del caso per il rintraccio.   Nel corso delle indagini sono già stati tratti in arresto 3 soggetti colti in flagranza di reato per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, nonché sequestrati consistenti quantitativi di hashish e marijuana.

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