OPERAZIONE ANTIDROGA “BAZAR”, SGOMINATA BANDA CAPEGGIATA DA EXTRACOMUNITARI. VENDEVANO ANCHE A MINORI (video)

Blitz di ieri dei Carabinieri della Compagnia di Sciacca , coordinati dalla Procura della Repubblica di Sciacca . Le manette sono scattate per 4 spacciatori. Altri tre colpiti dalla misura dell’obbligo di dimora nel Comune di residenza. Diciannove giovani segnalati alla Prefettura di Agrigento quali assuntori di droga.

L’operazione di ieri ha consentito di stroncare sul nascere una fiorente attività di spaccio di droga nel centro crispino messa su da una banda di criminali, composta da tunisini e da riberesi. I reati per cui devono rispondere sono, a vario titolo ed in concorso, spaccio di sostanze stupefacenti, anche nei confronti di minorenni, estorsione e detenzione illegale di arma comune da sparo.  Il blitz si è svolto con l’impiego di una quarantina di Carabinieri. In tutto una decina di pattuglie dell’Arma, coadiuvate da due unità cinofile per la ricerca di sostanze stupefacenti e con il supporto di un elicottero, che ha seguito e controllato gli spostamenti degli obiettivi in ogni fase dell’operazione. L’esecuzione delle odierne ordinanze è il culmine di una mirata attività d’indagine denominata “Bazar”, svolta attraverso pedinamenti ed intercettazioni, avviata nell’aprile 2019 dalla Tenenza di Ribera e coordinata dalla Procura della Repubblica di Sciacca.

Complessivamente, durante le varie fasi dell’indagine, i militari operanti hanno arrestato in flagranza di reato altri 4 soggetti per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, denunciandone altri 5 a piede libero per lo stesso reato e segnalando 19 giovani clienti alla Prefettura di Agrigento quali assuntori di droga. Nei vari interventi effettuati infine sono stati eseguiti vari sequestri di droga, per un totale di 750 gr di hashish, 120 gr di cocaina, nonché della somma di 1.500 euro, quale provento dell’attività di spaccio.

UNA BANDA GESTITA DA EXTRACOMUNITARI. Gli investigatori  hanno accertato come il sodalizio criminale, composto per la maggior parte da extra-comunitari di origine tunisina, con l’appoggio di alcuni soggetti del posto, gestisse di fatto totalmente lo spaccio di sostanze stupefacenti di ogni tipo (marijuana, hashish e cocaina) per poi rivenderle a clienti locali, talvolta anche minorenni. Proprio in virtù della varietà dell’offerta di stupefacente, il nome Bazar dato all’operazione.  Il “vertice” del gruppo era costituito da due soggetti entrambi di origine tunisina, i quali si occupavano di organizzare i viaggi verso Palermo per rifornirsi della sostanza, in base alle necessità dei clienti, incaricando di volta in volta i pusher di recuperare la droga e portarla a Ribera. Gli inquirenti stimano che il gruppo avesse un ricavo netto settimanale, conseguente alle varie cessioni di sostanza stupefacente, all’incirca di 5000/6000 euro.

RIFORNIMENTI DA PALERMO. La sostanza veniva acquistata a Palermo, per poi essere trasportata, appositamente celata in vani creati ad “hoc” delle auto nella disponibilità dei complici o mediante corrieri che si muovevano su autobus di linea.

LO SMERCIO. L’attività di smercio, avveniva dapprima con un contatto telefonico da parte dei vari acquirenti, che richiedevano tipo e quantità di sostanza stupefacente al pusher di riferimento. Lo stesso dava poi indicazioni sul luogo e l’orario dello scambio. Pusher e cliente si incontravano quindi in corrispondenza di qualche bar del centro storico, per poi effettuare il vero e proprio scambio in qualche vicolo secondario al sicuro da occhi indiscreti. Il gruppo criminale era in grado di soddisfare molteplici richieste, anche di quantitativi di sostanza stupefacente considerevole, riuscendo in un caso addirittura a “risarcire” un cliente non contento della qualità della sostanza acquistata, sostituendola con un’altra di diverso tipo.

L’indagine ha permesso di appurare inoltre che, in un caso, uno degli spacciatori avrebbe costretto con violenza e minaccia un soggetto di Ribera a consegnare l’autovettura di proprietà a garanzia della somma di denaro dallo stesso dovuta per l’illecita cessione di stupefacente, facendo quindi configurare anche il reato di estorsione. Giova precisare infine come uno degli arrestati avesse anche nella propria disponibilità un’arma comune da sparo.

Complessivamente, durante le varie fasi dell’indagine, i militari operanti hanno arrestato in flagranza di reato altri 4 soggetti per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti, denunciandone altri 5 a piede libero per lo stesso reato e segnalando 19 giovani clienti alla Prefettura di Agrigento quali assuntori di droga. Nei vari interventi effettuati infine sono stati eseguiti vari sequestri di droga, per un totale di 750 gr di hashish, 120 gr di cocaina, nonché della somma di 1.500 euro, quale provento dell’attività di spaccio.