Omicidio tunisino, nella città crispina si segue la pista dello spaccio di droga

La città natale di Francesco Crispi da tempo è un piazza di notevole spaccio e consumo di droga. Una piazza di spaccio le cui redini sembrerebbero tenute da extracomunitari. L’omicidio del tunisino a colpi di pistola incanala le indagini proprio sullo spaccio di droga

RIBERA- L’allarme droga nella città crispina, famosa per le arance d’eccellenza, è stato lanciato da tempo. Una piazza di notevole spaccio e consumo di droga purtroppo segnato anche da morti per overdose. Un grido di allarme è stato lanciato anche dalla locale chiesa dalla bocca di don Antonio Nuara, attento osservatore delle cose riberesi e del degrado e del disagio che colpisce la fascia giovanile. I carabinieri della tenenza di Ribera, coadiuvati dai colleghi della Compagnia di Sciacca, coordinati dalla Procura di Sciacca, serrano le attività investigative relative all’uccisione del 31ennne tunisino avvenuta in pieno centro urbano a due passi dal Palazzo di Città. Una scena da regolamento di conti come nei film. L’extracomunitario Mahjoub Aymen, da tempo residente a Ribera, è stato colpito al volo da colpi di pistola sparati da un’autovettura in movimento. Le indagini sembrerebbero essere incanalate sul filone della droga, filone privilegiato per fare luce sull’omicidio. Mahjoub Aymen, noto alle forze dell’ordine, venne coinvolto nell’importante operazioni antidroga condotta dai carabinieri, quella denominata Drive. nell’agosto 2021. Due anni dopo per lui scattarono le manette a Buonfornello, fermato dalla polizia stradale, per possesso di stupefacenti. Nel processo “Drive” patteggiò la pena. Era in attesa di fissazione dell’udienza in appello dopo la condanna, per l’arresto di Buonfornello, in primo grado. La vita di Mahjoub Ayme si spegne un un tratto di arteria urbana tra la via Buoni Amici e corso Umberto I, in pieno centro e verso le ore 20. Sarebbero stati due i colpi sparati al volo dall’interno di un’autovettura in movimento.

Gli investigatori contano anche sulle registrazioni delle videocamere di sorveglianze, mezzi che si sono rivelati utili in tantissimi indagini. Inoltre, i militari dell’Arma stanno ascoltando diverse testimonianze di persone che erano presenti al momento dell’agguato. Ribera, dunque, appare sempre più come una fiorente piazza di spaccio e consumo di cocaina, marijuana e hashish. droga spacciata anche nonostante le restrizioni nel periodo del Covid. Un esempio emblematico che lo spaccio è nelle mani di extracomunitari risiede nelle case abbandonate di via Tevere. L’operazione dei carabinieri portò all’arresto di 11 tunisini autori della gestione dello spaccio di droga proprio nelle case di via Tevere occupate abusivamente. Case evacuate anni fa a causa di un frana che ha interessato la zona. E proprio in quelle case occupate i carabinieri avevano monitorato un sospetto via vai di persone, acquirenti, documentando centinaia di episodi di spaccio di sostanze stupefacenti. Il sindaco Matteo Ruvolo chiederà al prefetto Salvatore Caccamo di convocare una riunione del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica su quanto accaduto ieri sera: “Sono preoccupato – dice Ruvolo all’indomani dell’agguato in strada, nel centro del paese, proprio di fronte il palazzo municipale, nel quale un trentenne tunisino è stato ucciso a colpi d’arma da fuoco esplosi da un’auto – devo ammettere che la situazione mi allarma”.