Omicidio tunisino Mahjoub Aymen, Ruvolo si avvale della facoltà di non rispondere. Il Gup conferma la misura restrittiva

L’interrogatorio di garanzia dell’indagato Ciro Ruvolo si è svolto nella tarda mattinata di oggi davanti al Gup Antonino Cucinella

SCIACCA- L’indagato dell’omicidio del tunisino 31enne Mahjoub Aymen si è svolto nella tarda mattinata di oggi nel carcere di Sciacca. Ciro Ruvolo, assistito dai legali Antonio Palmieri e Aldo Rossi del Foro di Sciacca. Ruvolo si è avvalso della facoltà di non rispondere ma ha respinto i fatti che gli vengono imputati. Il Gup Antonino Cucinella ha confermato la misura restrittiva della detenzione in carcere. Il 51enne riberese è accusato di omicidio di Mahjoub Aymen, freddato a colpi di pistola lo scorso 10 febbraio in pieno centro urbano, in via Buoni Amici a pochi passi dal Municipio. Le investigazioni, coordinate dalla Procura della Repubblica di Sciacca, sono condotte dai carabinieri della tenenza di Ribera. Indagini che non si limitano solo al mondo dello spaccio della droga, fenomeno che a Ribera da anni è una piaga. Diversi giovani sono deceduti per overdose. Il lavoro dei militari dell’Arma poggia sulle su testimonianze e sui filmati colti delle telecamere di sorveglianza della zona. La ricostruzione dell’agguato descrive la sparatoria a bordo dell’autovettura. Intanto, il Prefetto di Agrigento sta convocando il comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica. Comitato richiesto anche dal sindaco Matteo Ruvolo. La zona di Ribera più vocata allo spaccio della droga, da parte di extracomunitari, è quella di via Tevere dove insistono diverse abitazioni disabitate a causa di una frana di diversi anni fa. Case che andrebbero demolite, ma ancora trascorre infruttuoso il tempo.