Omicidio di Mahjoub Aymen, in manette il riberese Ciro Ruvolo. Conflitti legati al locale traffico dui droga

Il trentenne tunisino era stato raggiunto da colpi di arma da fuoco mentre, in compagnia di amici, si trovava davanti ad un bar all’angolo tra via Buoni Amici e corso Umberto I. Le sue condizioni erano apparse subito gravissime, trasportato all’ospedale di Ribera era deceduto subito dopo

RIBERA- Si trovava a Porto Empedocle il riberese Ciro Ruvolo di 51 anni quando sono scattate per lui le manette per omicidio. Secondo gli investigatori, l’assassinio sarebbe maturato all’interno di conflitti nel locale traffico di stupefacenti. Subito dopo l’omicidio, i militari dell’Arma della Tenenza di Ribera e quelli del Nucleo operativo di Sciacca hanno messo in moto la macchina delle indagini sotto il coordinamento della procura della Repubblica saccense. E’ il sostituto procuratore Alberto Gaiatto a coordinare le attività investigative dei carabinieri l’inchiesta. Hanno acquisito le immagini delle telecamere di video sorveglianza, ma a carico di Ciro Ruvolo ci sarebbero stati anche gravi indizi. In tale contesto, gli inquirenti hanno richiesto l’emissione della misura cautelare, accolta dal Gip del tribunale di Sciacca ed eseguita nella giornata di sabato scorso. Ruvolo è difeso dagli avvocati Aldo Rossi e Antonio Palmieri del Foro di Sciacca. Sono stati interrogati più volte i presenti al momento dell’agguato. Il quadro generale sarebbe stato chiaro agli investigatori sin dalle ore successive all’episodio. Stando a quanto si apprende i colpi d’arma da fuoco esplosi sarebbero stati tre, due dei quali hanno colpito Mahjoub Aymen. Sul cui corpo è stata anche effettuata l’autopsia. La vittima era un immigrato irregolare che da tempo viveva a Ribera, anche se ufficialmente non disponeva di una fissa dimora. Pare che si guadagnasse da vivere facendo lavori saltuari. Il giovane Mahjoub Aymen in passato era stato coinvolto in un paio di indagini antidroga. L’area dove si è verificato l’agguato, che si caratterizza per la presenza di numerosi fabbricati piuttosto vecchi, è da qualche tempo densamente abitata da extracomunitari, soprattutto nordafricani, in buona parte impegnati nelle attività di raccolta delle arance. Ma si tratta anche di un’area su cui da tempo le forze dell’ordine hanno acceso i riflettori, avendo acquisito elementi utili ad identificarla come autentica piazza di spaccio di sostanze stupefacenti. Per Ribera, lo spaccio e il consumo di droga è allarme già da anni. Il sindaco Matteo Ruvolo ha invocato l’intervento del Prefetto perchè è minato l’ordine pubblico.