Omicidio del cardiologo Alaimo, Vetro trovato a casa con la pistola risultata rubata.
FAVARA- Le indagini sul movente che ha scatenato la furia omicida del 47enne favarese Adriano Vetro, che ha ucciso il cardiologo 62enne Gaetano Alaimo, proseguono da parte dei carabinieri, coordinati dal comandante provinciale Vittorio Stingo e dal tenente colonnello Vincenzo Bulla capo del reparto operativo, nonché dal tenente Fabio Armetta, comandante della tenenza di Favara.
Vetro parlato del presunto mancato rilascio di un documento indispensabile per il rinnovo della sua patente di guida. Ha riferito d’aver sollecitato ripetutamente «quella carta», dicendosi disposto anche a subire un intervento chirurgico per avere il certificato che però non è mai arrivato e che, a suo dire, lo specialista non voleva proprio fargli. Ha raccontato di aver casualmente trovato, nella giornata di lunedì, una pistola in campagna e d’essere andato, ieri pomeriggio, al Poliambulatorio per uccidere il cardiologo.
L’interrogatorio di Adriano Vetro, bidello in servizio a Caltanissetta. A coordinare le indagini, il procuratore capo facenti funzioni Salvatore Vella e il sostituto Elena Manno.
Dopo l’interrogatorio è stato firmato l’arresto per le ipotesi di reato di omicidio premeditato e porto abusivo di arma da sparo clandestina. L’indagato, in tarda serata, è stato trasferito alla casa circondariale Pasquale Di Lorenzo di Agrigento.
Il cardiologo Gaetano Alaimo è stato ucciso, nel primissimo pomeriggio di ieri, con un colpo di pistola esploso nella sala d’attesa del suo Poliambulatorio in via Bassanesi, davanti agli occhi di segretari, infermieri e impiegati della struttura adibita anche a sede di riabilitazione cardiologica.
L’assassino si è dato subito alla fuga. I carabinieri di Favara e della compagnia di Agrigento lo hanno identificato istantaneamente e avviato le ricerche. E’ stato trovato nella sua abitazione con ancora con sé ancora la pistola utilizzata per uccidere il cardiologo: una calibro 7,65 che è risultata essere provento di furto. L’arma, detenuta illegalmente, è stata sequestrata e, nelle prossime ore, verrà inviata al Ris di Messina per essere sottoposta a tutti gli accertamenti balistici ritenuti necessari. Adriano Vetro è stato portato in caserma, prima a Favara e poi al comando provinciale di Agrigento, e dopo l’audizione di alcuni testimoni oculari dell’omicidio, è cominciato il suo interrogatorio.
Gli investigatori mantengono il riserbò, ma pare che la storia del documento per il rinnovo della patente non li abbia convinti molto.
Il bidello, ieri pomeriggio, non aveva nessun appuntamento con lo specialista. Era però, e a quanto pare da anni, un paziente del cardiologo Alaimo. Ieri pomeriggio non c’è stata nessuna discussione fra Alaimo e Vetro, ma pare che ve ne fossero state in passato. Il favarese è arrivato al Poliambulatorio quando la struttura non aveva ancora aperto le porte ai pazienti e, davanti agli impiegati del punto sanitario, ha sparato a brucia pelo un colpo di pistola contro il medico che è stato raggiunto all’altezza del torace.
Il cardiologo Alaimo era uno stimato professionista ed era titolare della struttura di via Bassanesi. Ha creato un vero e proprio centro di diagnostica con la collaborazione di diversi colleghi con diverse specializzazioni: ortopedia, neurologia, endocrinologia, urologia, oculistica, dietologia, psicoterapia, ginecologia e reumatologia. Un centro medico all’avanguardia che si occupava anche di riabilitazione cardiologica: un percorso delicatissimo e di notevole importanza rivolto ai pazienti affetti da cardiopatia ischemica (recente infarto miocardico, angioplastica coronarica, by pass aorto-coronarico).
Gaetano Alaimo aveva 62 anni, sposato e padre di figli.