OMICIDIO COLPOSO PER INCIDENTE STRADALE: 8 MESI DI RECLUSIONE PER ALFANO. NELLO SCONTRO PERSE LA VITA L’AVVOCATO SAMBUCESE GIUSEPPE MIRAGLIA
Otto mesi di reclusione (pena sospesa) e risarcimento danni alla parte civile. Così ha deciso il giudice monocratico del Tribunale di Sciacca, Cinzia Alcamo, nei confronti del sessantunenne Salvatore Alfano, di Campofiorito, accusato di omicidio colposo per la morte, in seguito ad incidente stradale, del giovane avvocato di Sambuca di Sicilia, Giuseppe Miraglia.
L’incidente avvenne il 10 dicembre del 2008 sulla SP 70, Sambuca di Sicilia-Santa Margherita Belice. Il giudice monocratico ha considerato, nella sentenza, “la cooperazione colposa della vittima nella produzione dell’evento”, determinandolo in misura del 70%. Inoltre, il giudice ha condannato al risarcimento del danno in favore della parte civile in solido con la società di assicurazione, ad esclusione dell’Associazione nazionale vittime della strada, per una somma complessiva di 41 mila euro, come provvisionale immediatamente esecutiva, rimandando ad altra sede giudiziaria la competenza al risarcimento danni complessivo.
La parte civile era rappresentata dagli avvocati Avona, Vinci e Augello. Alfano era difeso dagli avvocati Oddo e Castagna del Foro di Palermo. Alfano si trovava alla guida di un furgone, mentre Miraglia era alla guida della sua Ford Focus. Il furgone procedeva ad una velocità di 100 km, il doppio del limite imposto di 50. Il giovane avvocato con la sua Ford percorreva il tratto stradale da Sambuca verso Santa Margherita Belice. La Ford Focus, secondo la ricostruzione tecnica, all’uscita di una curva sinistrorsa sbandava finendo nella corsia di marcia del furgone guidato da Alfano. Tremendo l’impatto, l’avvocato Miraglia rimaneva incastrato tra le lamiere perdendo la vita.
Per Giuseppe Miraglia non c’è stato scampo: le ferite riportate sono state mortali e il suo cuore ha cessato di battere poco dopo l’impatto.
I soccorsi degli automobilisti di passaggio per lui sono stati vani, mentre l’uomo alla guida del furgoncino fu trasportato in ospedale a Sciacca.
Per estrarre la vittima dalle lamiere contorte della vettura fu necessario un lungo intervento dei Vigili del fuoco del distaccamento di Santa Margherita Belice. Furono loro, dopo i soccorsi dei sanitari, a svolgere il triste rituale del taglio delle lamiere e del recupero dellasalma. Giuseppe Miraglia pare stesse rientrando a Menfi, dove abitava con la giovane moglie, con la quale era convolato a nozze solo quattro mesi prima. La notizia fece in poco tempo il giro di Sambuca di Sicilia, ma anche di Santa Margherita Belice e Menfi, centri che Giuseppe Miraglia frequentava e nei quali aveva molti amici. Pochi mesi di vita coniugale, spezzati purtroppo spezzati da uno scontro mortale.