OMICIDIO ACCURSIO LA BELLA: UN ANNO DI RECLUSIONE E MAXI RISARCIMENTO DANNI
La sentenza oggi pomeriggio. L’incidente sul lavoro avvenne il 2 dicembre 2008 allo Stazzone. Stava lavorando per la relizzazione delle rete fognaria
Il Gup del tribunale di Sciacca. Michele Guarnotta, ha condannato ad un anno di reclusione ciascuno, per omicidio colposo, Antonio Zelanda e Giampietro Ganci e ad un risarcimento danni, in solido con il legale rappresentante della Albesco, Maurizio Guglielmo, per complessive 1.704.843 euro. Il processo per l’incidente sul lavoro, in cui perse la vita il giovane Accursio La Bella mentre stava lavorando nel fossato per la tubazione della nuova rete fognaria, si è svolto con il rito abbreviato. Il giudice Guarnotta, inoltre, ha condizionato la sospensione della pena detentiva al pagamento delle somme a titolo di risarcimento dei danni in favore delle parti civili. Il tribunale, sostanzialmente, ha accolto le ragioni delle parti civili, rappresentate dal penalista saccense Giovanni Vaccaro.
Queste nel dettaglio le somme che i due tecnici della società Albesco e il legale rappresentante della società dovranno corrispondere ai familiari della vittima: 250 mila euro ciascuno per la vedova Cinzia La Bella e i due figli minori a titolo di danno non patrimoniale; inoltre per ciascuno dei tre familiari, devono corrispondere 30 mila euro a titolo di danno tanatologico subito dal de cuius. Ai genitori dell’operaio, Ignazio La Bella e Anna Maria Abruzzo, saranno corrisposti 150 mila euro ciascuno per danno non patrimoniale. Alle due sorelle di Accursio La Bella, Adriana e Valentina euro 25 mila per danno non patrimoniale. Al fratello Giuseppe Maniscalco La Bella, andranno 25 mila euro per danno non patrimoniale. A favore dell’Inail è stato deciso un rimborso delle prestazioni erogate nei confronti del coniuge e dei figli minori pari a 489.843 euro.
Il giudice Guarnotta ha anche condannato i due tecnici e il responsabile della Albesco al pagamento delle spese processuali in favore delle parti civili. Non accolta, dunque, la tesi dei difensori degli imputati secondo cui Accursio La Bella sarebbe deceduto a seguito di un colpo di benna durante le manovre. I difensori avevano sostenuto che i tecnici avevano messo in essere le norme sulla sicurezza del cantiere. La tragedia avvenne la mattina del 2 dicembre del 2008.
Gli altri due imputati, i tecnici del Comune di Sciacca, Giuseppe Liotta (difeso dall’avvocato Giuseppe Brancato) e Gaspare Giarratano (difeso dall’avvocato Giovanna Maria Capraro), quest’ultimi rispettivamente responsabile dei lavori e coordinatore della sicurezza, hanno scelto di essere processati con il rito ordinario. Per tutti, il capo di imputazione è di omicidio colposo. Il dibattimento è in corso.