OK PER UN NUOVO RESORT DI LUSSO IN LOCALITA’ “BAGNI MOLINELLI”
L’offerta turistica di alta qualità si allarga a Sciacca. Un nuovo progetto riguarda la società saccense S.I.A.S. s.a.s. il cui amministratore unico è la signora Giacoma Di Paola Fauci. Il complesso Turistico-Alberghiero-Termale-Curativo-Ricettivo sorgerà in località “Bagni Molinelli”.
La Soprintendenza di Agrigento ha rilasciato il Nulla Osta Paesaggistico. Un complesso a 5 stelle che ha impatto ambientale zero, le suite sono ipogee. Il progetto è stato redatto dall’architetto saccense Rino Segreto, collaborato dall’archietto Eleonora Montalbano ed è in adeguamento alle normative urbanistiche vigenti sulla zona urbanistica “t1” oggi “d.2.2.”, nonché alle previsioni inerenti il “livello di tutela 2” del piano paesaggistico provinciale pubblicato.
Il complesso sarà realizzato su un’area di mq 80.789 con circa 130 posti letto di previsione. Sarà costituito da un corpo centrale, quasi interamente interrato, comprendente un parcheggio su due livelli, due ingressi/reception (livello -1 e livello 0), con annessi locali di deposito bagagli, un centro benessere interno alla struttura, riservato ad i clienti, un auditorium, due sale conferenze, un ristorante, bar, due aree living, 18 junior suites, ed ulteriori 20 maxi suites, solarium. La società dispone già della concessione idromineraria.
Caratteristici della progettazione sono i patii e le ampie corti su cui si affacciano i locali ipogei. Completano il progetto le attrezzature sportive e per lo svago, che includono la piscina, un secondo blocco spa/palestra, tre campi da tennis e un campo di tiro con l’arco.
L’iter di approvazione prevede a questo punto, l’esame da parte del competente SUAP del Comune di Sciacca dello stesso progetto, ed il successivo passaggio di “ presa d’atto “ della variante riduttiva di cui al piano di Lottizzazione già approvato, da parte del Consiglio Comunale con conseguente stipula della Convezione Urbanistica “integrativa “, la stessa riguardante i rapporti tra il Comune di Sciacca e la Societa S.I.A.S. s.a.s.
Il nuovo progetto, in variante al precedente, aderisce a quanto previsto dal Piano Paesaggistico Provinciale, adottato con D.A. n 07 del 29/07/2013, in funzione del quale, la stessa zona è stata ricompresa all’interno dell’ambito interessato dal “livello di Tutela n 2”, Paesaggio Locale n. 14d, all’interno del quale è prevista ”la conservazione dei valori paesistici e mantenimento degli elementi caratterizzanti l’organizzazione del territorio, il contenimento delle eventuali nuove costruzioni, che dovranno essere a bassa densità, di dimensioni tali da non incidere e alterare il contesto generale del paesaggio e i caratteri specifici del sito” .
L’approvata variante tipologica (in ossequio alle indicazioni del livello di tutela 2 di cui al P.P.P.) propone una nuova progettazione, “nella quale il concept è determinato da una sorta di “giardino di pietra “ che traendo spunto dalle direttrici derivanti dalla originaria struttura del contiguo baglio Friscia , lo stesso di proprietà di altra Societa’, determina un insediamento termale/recettivo di tipo ipogeo/seminterrato, nel rispetto dei valori paesistici ed ambientali, tali da non alterare, con la nuova costruzione, il contesto generale del paesaggio, mantenendo gli elementi caratterizzanti l’organizzazione del territorio, con un indice edilizio di volumetria fuori terra molto basso e comunque compreso tra quelli previsti per gli insediamenti in zona “agricola , spiega l’architetto Rino Segreto.
“L’impostazione progettuale proposta in variante- ci dice l’architetto – è stata ritenuta compatibile con i valori paesistici ed ambientali dell’area , risultando orientata a proporre un intervento di trasformazione territoriale, con garanzie di tutela e recupero del paesaggio agrario e costiero storicizzato, tendendo alla reintegrazione delle connotazioni paesaggistiche originarie, comprendenti il recupero degli edifici esistenti, e tendente alla massima riduzione dell’impatto dei detrattori tramite la limitazione degli “ effetti negativi “ mediante la mitigazione ed occultamento della tipologia edilizia adottata ,che , pur sfruttando l’indice edilizio consentito, minimizza l’utilizzo di superfici e volumi fuori terra ,mediante un progetto di architettura residenziale di tipo “ipogeo”, non modificando l’assetto originario dei luoghi, anzi inserendosi nel contesto paesaggistico evidenziato”.
Filippo Cardinale