NUOVA NORMATIVA SULL’ACQUA PUBBLICA, DI PAOLA SPIEGA LA LINEA DEL COMUNE
La posizione del Comune di Sciacca in merito ai nuovi meccanismi che sono stati legiferati dall’Assemblea regionale siciliana, nell’ambito del disegno di legge sulla gestione del servizio idrico, è chiara.
Il sindaco Fabrizio Di Paola “ha già concordato con i colleghi Sindaci che si trovano nelle medesime condizioni del nostro Comune, non appena pubblicata la legge, di attivare il procedimento previsto dal comma 6 dell’articolo 5 della suddetta norma, che consente ai comuni nell’ambito dell’A.T.O. che hanno consegnato le reti, gestioni diverse, e in particolare gestioni pubbliche”.
Sciacca, insieme a tanti altri Comuni, si trova ad aver osservato le precedenti imposizioni di legge che obbligavano la cessione delle reti idriche ai gestori privati, secondo le determinazioni degli Ato.
Di Paola rimarca come abbia “espresso un giudizio di carattere generale sulla legge che introduce dei principi assolutamente positivi e condivisibili, come il fatto che l’acqua non sia sottoponibile a finalità lucrative, l’istituzione del minimo vitale, l’istituzione di un fondo di solidarietà per i meno ambienti e la istituzione di un comitato tecnico che serva a stabilire le inadempienze del gestore privato”.
Per quanto riguarda episodi di “festeggiamenti” che hanno seguito l’approvazione del Ddl sull’acqua, il sindaco Di Paola sottolinea che la sua posizione rispetto al gestore privato “non si misura sulla partecipazione o meno a festeggiamenti o su presenze passive esclusivamente simboliche, ma si è misurata nel tempo con atti concreti”, attraverso i quali il sindaco di Sciacca ha avuto modo “più volte di contestare al gestore privato tutta una serie di comportamenti sul piano della vessazione dei cittadini, della efficienza del servizio in tema di riparazioni o gestione del depuratore e, soprattutto, sul piano della tariffazione che questo Comune non ha mai condiviso e, sotto questo profilo, ci sono gli atti che lo documentano”.