Nubifragio, via Lido e palazzina distrutta: ecco come è successo. Quel costone diventato pericoloso (fotogallery)

SCIACCA. Anche Rai1 con la rubrica ItaliaSi, andata in onda oggi pomeriggio, si è occupata del nubifragio che ha messo in ginocchio la città. Nello specifico, la rubrica si è soffermata sulla palazzina distrutta dalla furia delle acque scese dal costone, dal muro abbattuto e dalla frana. Eventi che si sono concatenati e che non hanno bisogno di verificare “nesso e causa”, frase detta dal sindaco Francesca Valenti nel corso della conferenza stampa di ieri  mattina.

La foto, ripresa dall’altro con il drone, evidenzia una situazione di pericolo che perdura da troppo tempo e che trae origine dalla condotta che raccoglie acque piovane e reflui fognari dalla Perriera. Una condotta che costeggia la via Allende e che è ridotta a pezzi. Adesso tre i “fronti” aperti dai quali scende giù sul tratto della via Lido per proseguire in via Isola Ferdinandea, finendo la corsa in mare.

Tre fronti che sono come dighe collassate e riversano enormi quantità di acqua, fango e reflui fognari che assumono una forza devastante. La palazzina distrutta è stata “vittima” del terzo fronte apertosi in seguito al collasso di un ulteriore tratto di condotta.

“Oltre ai soliti noti guasti è collassato un altro collettore fognario della Perriera- spiega l’ingegnere Mario Di Giovanna, che rappresenta il combattivo comitato Lido-Ferdinandea. Nella foto ripresa questo pomeriggio indicata con la feccia a destra si vede il pozzetto con le voragini aperte dall’incedere tumultuoso delle acque. La palazzina che ha avuto il gravissimo danno del muro di sostegno caduto, freccia rossa a sinistra, si è quindi ritrovata a dovere resistere infine collassando alle acque miste a fango di ben due collettori fognari rotti. Quello noto da tempo e di cui aspettiamo da circa 5/7 anni una riparazione, e quest’ultimo che vedete indicato con la freccia”.

Il Comitato, lunedì mattina darà notizia alla Procura della Repubblica, “anche di questo nuovo fatto assieme alle nostre documentate ripetute ed inascoltate richieste di ispezioni e manutenzione ordinaria e straordinaria delle linee fognarie cittadine e delle opere d’arte colpite dalla loro rottura”.

La competenza della condotta è passata all’Aica, la società pubblica costituita di recente dai Comuni agrigentini per gestire il servizio idrico e fognario della provincia dopo il fallimento della Girgenti Acque. Ci sono responsabilità, ritardi, omissioni, abbastanza evidenti su cui fare chiarezza. Ma soprattutto, chiarezza deve provenire anche dall’Ati che ha il compito di vigilanza sull’operato ed efficacia della neonata società. Il sindaco di Sciacca è anche presidente dell’Ati. L’Aica dovrebbe essere diffidata, sollecitata ad intervenire subito con il rifacimento di tutta la conduttura, renderla adeguata alle esigenze della popolazione della zona, Perriera compresa. Se la consortile non è nelle possibilità di procedere, anche per mancanza di soldi, si riscontrano gli elementi di inadempimenti.

Tutta la zona della via Lido è sotto pericolo per la precarietà della condotta idrica e fognaria. La via Lido si trova a valle del costone il cui terreno è stato, negli anni, come una spugna che ha assorbito acqua e fogna. Adesso non regge più e per tale motivo vi è il rischio dell’incolumità pubblica. ma anche il danno ambientale. Un lungo tratto della via Lido è invaso da una miscela di fango e reflui fognari. La puzza di liquido fognario è fin troppo evidente.

Ancora più avanti della palazzina distrutta sui è verificato un ulteriore cedimento di un muro di contenimento. Il costone è sotto pressione e precario. Dobbiamo attendere la tragedia, già sfiorata?

Filippo Cardinale