NUBIFRAGIO, SE RIBERA PIANGE, SCIACCA NON RIDE. INGENTI DANNI ALL’AGRICOLTURA SACCENSE
Se Ribera piange, Sciacca non ride. Anche nel territorio saccense, l’agricoltura ha subito severi danni dal nubifragio dello scorso 25 novembre. Di danni all’agricoltura si è parlato prevalentemente per Ribera, ma a Sciacca l’agroalimentare è stato colpito con danni ingenti. La situazione è agghiacciante con strade rurali che non esistono più, e appezzamenti di terreno spazzati diventati un ammasso di acqua e fango.
Paolo Mandracchia, presidente provinciale dell’Unione Coltivatori Italiani e consigliere comunale, evidenzia come il territorio sia trascurato e come gli interventi di manutenzione dei corsi d’acqua sia troppo rari, se non inesistenti. I corsi d’acqua che non vengono manutenuti con l’ovvio accumulo di arbusti, canne, alberi che vengono trascinati verso valle creando grossi ostacoli al defluire delle acque. L’agricoltura saccense, i cui danni non sono stati ancora definiti, è in ginocchio con perdita delle produzioni, serre, fabbricati, pozzi, laghi artificiali e impianti d’irrigazione.
“In alcune località- aggiunge Mandracchia- gli agricoltori hanno visto sparire gli alberi di frutta, vigneti e uliveti. E’ ovvio che il danno si riverberà negli anni prossimi”. Un danno che colpisce anche gli allevatori che non possono raggiungere le proprie aziende perché non c’è più viabilità.