NUBIFRAGI, DANNI ALL’AGRICOLTURA. CORTESE REPLICA AL CONSIGLIERE “D’ASSALTO” E AL “DELFINO” DI CROCETTA: “SIETE VOI I BUGIARDI”
Nel centro agricolo riberese è viva una dura querelle tra Amministrazione comunale e il consigliere comunale di opposizione Benedetto Vassallo, con l’aggiunta di una terza voce, quella del “delfino” di Crocetta, Gaetano Montalbano, presidente del 118. La querelle è sorta sulla documentazione inviata alla Regione per il rimborso degli interventi post nubifragio a copertura della somma urgenza anticipata dal Comune. Somma che è servita, come nei comuni limitrofi, a far fronte alle emergenze primarie e immediate.
Rimane, tuttavia, fuori da questa procedura, il vero nocciolo della questione. L’ingente danno che il nubifragio ha arrecato al mondo dell’agricoltura. L’assessore Cristina Cortese, al centro della polemica e destinataria di dure critiche da parte dell’opposizione, ha ritenuto di avanzare i propri chiarimenti attraverso una lettera aperta, convinta che non sia ammissibile “che la prospettazione di una artata parziale verità, unitamente a plateali mistificazioni, gettino discredito su un’ azione amministrativa condotta in conformità ai canoni del giusto procedimento amministrativo”.
In modo specifico, Cortese evidenzia come “non può farsi ricadere una responsabilità che non appartiene in alcun modo all’Ente Comune in ordine a supposti ritardi nella presentazione di documentazione afferente al comparto agricolo quando gli stessi operatori del settore interessati e le relative associazioni di categoria, che hanno presentato le istanze di risarcimento dei danni, sono consapevoli che la competenza per l’istruttoria degli interventi nella fase emergenziale e la successiva fase di definizione del procedimento appartiene all’ U.I.A (ex Condotte Agrarie)”.
Dunque, le procedure di richiesta dei risarcimenti danni del mondo agricolo seguono un iter che esula da quelle degli uffici comunali. Poi la stoccata ad personam: “C’è qualcuno che pensa che un consigliere comunale d’assalto (Benedetto Vassallo) e un delfino del Presidente della Regione (Gaetano Montalbano) non sappiano di chi è la competenza dell’istruttoria e definizione delle pratiche di danni nel comparto agricolo?”.
L’assessore Cortese spiega che “in occasione di un evento meteorico avverso, produttivo di danni, le relazioni e la stima dei danni vengono prodotte da diversi enti, di seguito indicati, ciascuno per quanto di competenza e trasmesse al Dipartimento della protezione Civile per consentire a quest’organo di elaborare una proposta al Presidente della Regione da sottoporre alla Giunta Regionale per la dichiarazione dello stato di calamità naturale”. Il Comune provvede per i danni al territorio relativamente a strade interne (ivi compresa la viabilità rurale per la quale in fase emergenziale può limitarsi in interventi di sfangatura), edifici pubblici e privati, attività produttive, infrastrutture varie; l’Anas per le strade statali; il libero consorzio comunale per le strade provinciali; l’Assessorato Regionale all’Agricoltura per il tramite dell’U.I.A (ex Condotte Agrarie) per i danni subiti dal comparto agricolo.
Cortese fa la cronistoria amministrativa. Con avviso del 29 novembre 2016 l’Ufficio di Gabinetto del Sindaco ha invitato chiunque avesse interesse, con esclusivo riferimento al patrimonio privato e alle attività economiche produttive a presentare apposita segnalazione utilizzando i modelli all’uopo predisposti dal Comune, allegati all’avviso, al Servizio di Protezione Civile Comunale. Con lo stesso avviso veniva evidenziato che i danni subiti nel comparto agricolo per i possessori di fascicolo aziendale dovevano essere segnalati all’ U.I.A di Ribera (ex Condotta Agraria) tramite le associazioni di categoria. Le istanze degli agricoltori e allevatori finalizzate ad ottenere un risarcimento sono state gestite esclusivamente dall’ U.I.A di Ribera (ex Condotta Agraria) che ne ha curato l’istruttoria e il successivo iter amministrativo, non avendo il Comune di Ribera alcuna competenza in merito.
Per Cortese è chiara la competenza dell’ ex Condotta Agraria e rigetta le accuse del ritardo che viene imputato al Comune. “Nessun ritardo per il semplice fatto che il Comune di Ribera non doveva produrre alcuna documentazione in tale ambito per i danni subiti dagli agricoltori non rientrando nella sua competenza ma in quella di altra struttura regionale indicata”, chiosa Cortese che sottolinea come “la documentazione che si ritiene inviata in ritardo e che riguarda i danni nel comparto agricolo non era, comunque, soggetta ad alcun termine decadenziale di presentazione”. Poi Cortese rimarca come la documentazione inviata “afferisce (e non potrebbe essere diversamente) solo ed esclusivamente alla stima dei danni al territorio di competenza di questo Ente relativamente a strade interne (ivi comprese quelle rurali), edifici pubblici e privati, attività produttive, infrastrutture varie. Al supposto ritardo della trasmissione di una documentazione che non poteva riguardare i danni del comparto agricolo di competenza dell’ex condotta agraria destinataria delle istanze di risarcimento come anzi evidenziato, si fanno da taluno (Dott. Gaetano Montalbano) conseguire, equivocando consapevolmente e, quindi, in modo non proprio onesto, i danni causati dal Comune agli agricoltori”, seguita Cortese.
Cortese replica alle accuse di Montalbano che imputa, in un suo post su Facebook, “l’incapacità sommata alla successiva arroganza” dell’assessore. Cortese risponde che “non ci sono commenti da fare se non rispedire al mittente l’affermazione iniziale fatta dallo stesso “Le bugie hanno le gambe corte”. L’assessore Cortese evidenzia come ci sia il tentativo “di scaricare responsabilità inesistenti sul Comune: da un lato si vuol far credere che il danno agli agricoltori sia dipeso dal ritardo dell’invio della documentazione da parte del Comune (cosa non vera posto che il comune non doveva inviare alcuna documentazione al riguardo in considerazione che il procedimento è di competenza delle ex condotte agrarie); dall’altro si vuol far credere che i problemi degli agricoltori in altri comuni, più solerti, si sono già risolti, diversamente dall’inefficiente Comune di Ribera, quando non è assolutamente vero posto che i comuni di Bivona e Sciacca hanno ricevuto il finanziamento solo per gli interventi emergenziali e non certamente per risarcimenti alle aziende agricole ne ai privati”.
Questa la cronologia dei fatti spiegata dall’assessore Cortese.
Con deliberazione della Giunta comunale n. 400 del 29/11/2016, solo quattro giorni dopo il nubifragio, il Comune di Ribera ha avanzato richiesta al Presidente della Regione Siciliana di proporre alla Giunta regionale di emettere apposito provvedimento di dichiarazione dello stato di calamità naturale per tutti i danni subiti da parte dell’Ente Comune, dei privati cittadini, delle colture agricole, delle attività produttive e zootecniche, a seguito delle eccezionali avverse condizioni meteo verificatesi nel territorio comunale in data 25 novembre 2016 e al Consiglio dei Ministri, su segnalazione della Regione, di deliberare lo stato di emergenza così come disposto dall’art. 5 della legge 225/92 a valere sulle risorse all’uopo previste dal “Fondo per le emergenze nazionali” e gestite dal Dipartimento della Protezione Civile.
Alla deliberazione citata veniva allegata una relazione redatta ai sensi della Direttiva del Consiglio dei Ministri 26 ottobre 2012 e in conformità alle direttive del Dipartimento Della Protezione Civile – Direzione Generale, riportate nella nota prot. n. 25185 del 20/4/2015 contenente un piano di pronto intervento per la pianificazione dell’emergenza nel quale sono stati esplicitamente elencati i primi danni riscontrabili sull’intero territorio comunale, la tipologia degli interventi, la località e le risorse presunte necessarie. I dati contenuti nella relazione dovevano servire al Dipartimento per elaborare un Report utile al caso da trasmettere al Presidente della Regione. Nella relazione, oltre alla stima dei costi relativi agli interventi improcrastinabili per il ripristino delle condizioni di normalità e le attività di prima emergenza per l’assistenza alla popolazione, così come richiesto dalla deliberazione della Giunta Regionale n. 390 del 28/11/2016 di dichiarazione dello stato di calamità naturale, sono stati individuati anche interventi strutturali, resi necessari dal rischio residuale, da non condurre durante la fase emergenziale e finalizzati alla messa in sicurezza del territorio stimati in circa 30 milioni.
La deliberazione della Giunta Comunale n. 400 del 29/11/2016 è stata trasmessa: a) al Prefetto; b) al Presidente della Regione Siciliana; c) al Commissario Straordinario dell’ex Ente Provincia di Agrigento, per quanto di competenza ; d) al Dipartimento Nazionale della Protezione Civile; e) al Dipartimento Regionale della Protezione Civile per la quantificazione dei danni e per la valutazione complessiva del contesto di criticità e la nomina di un Commissario delegato a seguito della dichiarazione dello stato di emergenza; f) all’Assessore regionale per il territorio e l’ambiente.
A seguito della deliberazione adottata dalla Giunta Comunale, il Dipartimento della Protezione civile nella persona del dott. Maurizio Costa, responsabile provinciale, invitava informalmente questo Ente ad elaborare in base alla relazione prodotta un quadro sinottico di interventi e a trasmetterlo allo stesso Dipartimento (praticamente i dati indicati nella relazione dovevano essere riportati in tabella).
Il quadro sinottico, per l’esigenza di rappresentare un quadro di interventi effettuati da ammettere prontamente a finanziamento, stante i lavori in corso, veniva elaborato e trasmesso in data 14/12/2016 tramite e-mail al richiedente Dipartimento (solo 9 giorni dopo la trasmissione effettuata unitamente dalla delibera di richiesta di dichiarazione dello stato di calamità naturale, dal Comune di Sciacca –
Lo stesso documento, su espressa richiesta del ricevente veniva rinviato tramite Pec al Dipartimento Regionale della Protezione civile in data 21/12/2016.
Con nota del 15/2/2017 il Comune di Ribera avendo ultimato e formalizzato diversi interventi di somma urgenza richiedeva alla Regione Siciliana, non avendo ancora assegnata alcuna somma per tale scopo, il finanziamento delle relative spese producendo all’uopo la documentazione necessaria (verbali di somma urgenza) e riservandosi di produrre ulteriore documentazione per lavori ancora in corso essendo stato il Comune delegato anche alla pulizia di valloni da parte del Genio Civile.
Affermare che quest’ultima istanza (la cosiddetta pistola fumante, nel gergo giornalistico, che inchioderebbe l’amministrazione e il suo assessore di riferimento alle proprie responsabilità o inadempienze) rappresenti la prima richiesta di finanziamento avanzata dal Comune è un falso (trattandosi, invero, di reiterata richiesta di finanziamento rendicontata). La richiesta di finanziamento era già stata formulata dal Comune di Ribera con il quadro sinottico degli interventi stimati trasmesso al Dipartimento della Protezione Civile Regionale in data 21/12/2016.
Sulla base di identico documento, inviato magari qualche giorno prima dai Comuni di Sciacca e Bivona (si ripete, non era previsto un termine di presentazione) i predetti Comuni hanno ottenuto un primo finanziamento esclusivamente per interventi effettuati nella fase emergenziale e non certo per risarcimenti a privati o al comparto agricolo come si vorrebbe far credere, per i quali i Comuni e le associazioni di categoria non hanno ricevuto ad oggi neppure indicazioni in merito.
Nessun ritardo. Ed allora, quale ritardo? E’ l’interrogativo di Cortese che aggiunge: “Non risulta violato alcun termine decadenziale predefinito e la documentazione risulta inoltrata a distanzia di pochi giorni rispetto all’invio effettuato dai comuni di Bivona e Sciacca.
“Per il resto occorrono necessariamente risorse assegnate dalla Regione che il Dott. Gaetano Montalbano, dovrebbe sollecitare appoggiando l’azione dell’amministrazione per il bene della Comunità riberese anziché limitarsi a lanciare su Facebook invettive che non portano da nessuna parte e che inducono molti a commentare che è una vergogna, quando la vergogna è sicuramente a lui imputabile per mistificazione ed inerzia”, chiosa Cortese.