“Non so perché l’ho uccisa”: l’agrigentino che ha accoltellato la moglie non sa darsi una spiegazione
Non ci sarebbe stata nessuna lite tra i due. Per la donna non ci sarebbe stata alcuna possibilità di difendersi
Giovanni Salamone, l’agrigentino che ieri in Piemonte ha ucciso a coltellate la moglie Patrizia Russo, è un agricoltore e commerciante di prodotti agricoli. E’ anche un attivista ambientalista da tempo impegnato con l’associazione Mareamico, in particolare nella tutela di Punta Bianca. Nel 2020 aveva provato a entrare in politica candidandosi al consiglio comunale senza riuscire nell’impresa.
L’uomo è sottoposto a fermo per omicidio volontario aggravato. Durante l’interrogatorio avrebbe collaborato, fornendo una propria versione dell’accaduto. Una versione da cui, come sottolineato dal difensore d’ufficio Stefano Daffonchio, emergerebbe una persona che non saprebbe capacitarsi di quanto commesso. Non ci sarebbe stata alcuna lite tra i coniugi. Il marito, sveglio da un pò, avrebbe colpito la moglie, che invece dormiva in camera da letto, con un coltello da cucina, sferrando più fendenti in diversi punti.
Il parroco del paese ha parlato di Patrizia come di una persona solare e apprezzata, mentre Giovanni è stato descritto come riservato. La coppia era tornata la sera prima da un viaggio in Sicilia, ma non si è saputo cosa sia successo nella notte.