“Non luogo a procedere” per i dirigenti comunali Bivona e Russo. Si chiude il processo per una concessione ediliza
SCIACCA. “Non doversi procedere per intervenuta prescrizione”. Con questa decisione, il Tribunale di Sciacca, nella sua composizione collegiale con Antonio Tricoli presidente e a latere i giudici Francesca Cerrone e Fabio Passalacqua, pone termine al processo a carico dell’ex dirigente dell’ufficio tecnico del Comune di Sciacca, Giuseppe Bivona e del responsabile del procedimento amministrativo Accursia Russo.
Al centro delle accuse c’è il rilascio di una concessione edilizia. I due dirigenti comunali erano imputati di violazione in materia edilizia e di abuso di ufficio. Tra gli imputati c’era anche il direttore dei lavori e progettista, l’architetto Giovanni Lombardo, oltre ai destinatari della concessione Rosaria e Rosario Fauci.
La concessione riguarda, secondo la pubblica accusa, ricadeva in un’area dove non era possibile edificare ma restaurare o risanare le strutture esistenti. Di diversa tesi quella avanzata dai difensori, gli avvocati Filippo Carlino per i Fauci e per Lombardo e Maurizio Gaudio e Giovanna Craparo per Bivona e Russo, per i quali il procedimento seguito contiene tutti i crismi della legittimità essendo quell’area destinata a concessione edilizia edificabile secondo le norme del Piano Comprensoriale. In buona sostanza non era necessario richiedere un piano di lottizzazione trattandosi di area già urbanizzata.