Non diffamò Salvatore Monte: assolto Pippo Simone Vullo

Sentenza della Corte di Appello dopo annullamento con rinvio della Cassazione. La vicenda risale al 2016 dopo un post su Facebook nel quale il contenuto, ritenuto diffamatorio, è stato oggetto di querela da parte dell’ex assessore

SCIACCA. La Corte di Appello sezione II penale di Palermo, sull’annullamento con rinvio della Corte di Cassazione, ha assolto perché il fatto non sussiste il saccense e dirigente sportivo Giuseppe Simone Vullo, presidente dell’associazione sportiva Discobolo, imputato del reato di diffamazione. La vicenda trae origine nel 2016 da una pubblicazione su Facebook nella quale il contenuto, ritenuto diffamatorio, è stato oggetto di querela da parte dell’ex assessore comunale Salvatore Monte. Il Tribunale aveva riconosciuto colpevole Simone Vullo, sentenza poi confermata dalla Corte di Appello di Palermo, che lo aveva condannato al pagamento del risarcimento danno pari a 5000 euro, oltre alla multa di 1000 euro e spese legali per 2500 euro. Gli Avvocati Aldo Rossi e Paola Puglisi hanno ulteriormente impugnato la sentenza in Corte di Cassazione la quale ha dato loro ragione annullando la sentenza con rinvio ad altra sezione della Corte d’Appello. In particolare, fra gli altri motivi, i legali del Simone Vullo hanno sostenuto che il contenuto non individuasse il soggetto passivo, cioè Salvatore Monte. Il procuratore generale e la parte civile hanno chiesto la condanna del Simone Vullo e quindi la conferma della sentenza di primo grado; la difesa con gli avvocati Aldo Rossi e Paola Puglisi hanno invece chiesto l’assoluzione perché il fatto non sussiste, argomentando sulla base dei motivi che hanno annullato la sentenza in Corte di Cassazione. I giudici hanno dato ragione alla tesi del penalista saccense assolvendo Simone Vullo perché il fatto non sussiste, superando la prescrizione e quindi assolvendolo nel merito. “La sentenza ultima e la Corte di Cassazione prima – commenta Rossi – hanno reso giustizia ad una annosa vicenda conclamando l’innocenza del Simone Vullo nonostante fossero maturati i termini per la prescrizione, evidenziando come le censure e le ragioni in diritto espresse sono state accolte”. Sono state annullate anche le statuizioni civili.