NO BILANCIO, NO CARNEVALE? C’E’ IDEA DI SPOSTARE LA FESTA IN ESTATE. PAZZA IDEA

Una volta c’erano le certezze delle stagioni. C’era l’autunno, l’invero, la primavera, l’estate. La variazione climatica ha messo in dubbio tale certezza. Ma c’è un’altra certezza che da qualche anno viene meno e riguarda l’evento più atteso del saccense: il carnevale. Non c’è più certezza per ciò che in decenni e decenni lo è stata.

Da qualche anno c’è l’incertezza dello svolgimento del carnevale a causa del bilancio comunale che viene, puntualmente, approvato in ritardo. Se tutto va bene, si approverà a novembre.

Il bilancio sarà approvato (prima o poi). I carristi hanno bisogno solo di “serenità”, e di qualche impegno basatao sulla serietà. Poi, loro sono così maestri che in tre, quattro mesi, tirano su vere opere d’arte.

Ma, all’incertezza del bilancio, da qualche breve tempo, se ne associa un’altra: il meteo.

Ormai è diventato un incubo. Ci sono più rubriche di meteo che telegiornali. Per decenni e decenni il carnevale di Sciacca si è svolto senza guardare al tempo. Si fa e basta. I carri hanno superato le intemperie, i carristi non si sono persi d’animo, e la voglia carnascialesca dei saccensi è rimasta intatta. Oggi la politica, invece, sembra meno resistente, meno imperneabile e dimostra più sottomissione alle previsioni del tempo. L’ultimo allarme meteo diramato dalle autorità comunali prevedevano “rosso”, cioè un diluvio universale. Nulla di tutto questo.

Ma andiamo al dunque. Al di là del bilancio comunale non ancora approvato, c’è una certa propensione all’interno della giunta comunale, di spostare lo svolgimento del carnevale in estate, a luglio. Speriamo che sia solo l’effetto dell’ultimo calore estivo. Luglio, secondo l’ipotesi che aleggia e che sarà oggi pomeriggio oggetto di riunione, “assicura” stabilità meteorica. La prendiamo come anteprima di scherzo carnascialesco. Se gli amministratori di Viareggio, Cento, Venezia, Acireale, e delle altre città che organizzano il carnevale, avessero la stessa fertilità mentale dei nostri sarebbe un disastro per il carnevale stesso.

Non ha senso, alcun senso. Le feste devono essere celebrate nel periodo in cui ricadono. E poi, dal punto di vista del riverbero economico sulla città (non trascurabile), lo svolgimento a luglio non darebbe nulla di più di quanto già il flusso delle presenze turistiche assicura. In buona sostanza, verrebbe a mancare quella necessaria provvidenza economica in un periodo di bassa e prolungata stagione che è salutare per commercianti ed esercenti.

Per favore, ridateci il gusto di vivere la normalità. Sciacca non può che essere amata, d’accordo ma anche nella normalità.

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